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ORIENTAMENTO E SCUOLA
(cosa significhi “
avventura
” piuttosto che
cambiare vita
”).
Siccome una delle raccomandazioni
del facilitatore è di cercare il più possibile
di non prendere le decisioni contando
di volta in volta la maggioranza, quanto
piuttosto di addivenire a scelte discusse
e partecipate, non sono pochi i gruppi
che non sono andati oltre questa prima
situazione. In questa prima scena ciascuno
si mette in gioco individualmente dichia-
rando e argomentando le proprie scelte
ed entrando in relazione con gli altri, fi-
no ad arrivare ad una co-costruzione di
significati da attribuire alle diverse opzio-
ni: nella scelta finale ci saranno infatti tre
“bandiere”, ordinate per importanza, nelle
quali saranno confluiti i contributi di tutti.
Questo accadrà, naturalmente, se il con-
fronto avrà avuto le caratteristiche di un
dialogo rispettoso di tutte le posizioni e
non quelle di uno sterile scontro tra po-
sizioni diverse di cui una deve risultare
vincente a scapito delle altre.
Issate dunque le “bandiere”, la secon-
da scena prevede di stabilire l’ordine di
importanza tra la scelta del
tipo di barca
,
del
tipo di viaggio
, dello
stile di vita
che si
vorrebbe a bordo ed infine di
cosa caricare
di utile
per il viaggio. Anche qui le scelte
sono tutt’altro che facili e scontate: è lo
stile di vita che dovrà adeguarsi al tipo di
viaggio o viceversa si sceglierà il tipo di
viaggio in base alla qualità della vita che
si vuole mantenere, oppure tutto dovrà
essere subordinato al tipo di barca.
Non si tratta, come si può vedere, di
un gioco di ruolo, in quanto il ruolo è lo
stesso per tutti ed è quello di cercare di
diventare un membro dell’equipaggio, in
un contesto tendenzialmente democrati-
co, vale a dire, fuor di metafora, cercare di
giocare il
ruolo di socio
di una cooperativa.
Se la scelta del tipo di viaggio (
piccolo
cabotaggio, media altura, mare aperto
per
non parlare della
ricerca di nuove terre
),
coinvolge l’immaginario di ciascuno, la sti-
ma di sé e le diverse propensioni al rischio,
la parte sulle scelte di
stile di vita a bordo
consente di affrontare in modo indiretto
il tema dello
statuto
e della
governance
:
non deriva forse la parola
governo
proprio
dal tenere in mano un timone?
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In questa
parte si deve decidere a cosa dovrà as-
somigliare la vita a bordo (un
gruppo di
amici
, una
squadra sportiva
, una
famiglia
,
un
corpo militare
, un
branco
), ma anche se
ci deve essere o meno un
leader
, nel caso
che
tipo di leader
e, comunque, come
verranno prese le decisioni, se in modo
prevalentemente
assembleare
delegando
un
gruppo rappresentativo
.
Sulla scelta della barca non ci sono
tante opzioni, in realtà ad ogni tipo di
viaggio corrisponde più o meno un ti-
po di imbarcazione, ma anche chi fa
shopping ai saloni nautici non sempre
azzecca il modello giusto per il tipo di
fondale dove poi intende esibirsi, per
non parlare di chi sbaglia il rapporto tra
struttura aziendale (uffici e segretarie) e
attività dell’azienda stessa. In ogni caso,
una volta scelto il tipo di imbarcazione
bisognerà scegliere come pagarla e, nel
caso, quanta
percentuale di finanziamento
richiedere.
Su cosa caricare di utile per il viaggio
invece le cose si complicano, in quanto
non di merci o viveri si tratta, ma di be-
ni di altro genere: casse piene di
libertà
,
uguaglianza
e
fraternità
, per le quali la
scelta è sulla dimensione di ciascuna
di queste casse (casse piccole medie o
grandi, con relative definizioni di cosa
significhi in termini di
autogestione, de-
mocrazia
e
solidarietà
).
Appare immediatamente evidente che
più le casse sono grandi più la barca è
pesante e quindi procederà più lenta-
mente, meno evidente e tutt’altro che
automatico è invece il fatto che questa
zavorra
possa trasformarsi in elemento
di
stabilità
per l’intero viaggio.
Una volta completata, con il proprio or-
dine di priorità, questa batteria di scelte,
a conclusione della prima parte del gioco
non rimane che dare un nome all’imbar-
cazione e procedere finalmente al varo.
Da qui, una seconda parte con una
serie di situazioni personalizzate, diretta-
mente conseguenti alle scelte fatte nella
prima parte, dove sarà in parte possibile
eventualmente ritornare per riconsiderar-
le. Il risultato finale è espresso in quan-
tità e tipologia di
vele dispiegate
e nella
quantità di
miglia percorse
.
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