QUADERNI DI
ORIENTAMENTO 44
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di fatto ha lanciato Coopergame.
Riflettendo su cosa inventarci per dare
continuità al lavoro di ricerca ed ai con-
tenuti dello spettacolo, ha cominciato
a prendere forma l’idea di dire le stesse
cose, ma cambiando forma: anziché uno
spettacolo teatrale un videogioco.
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E fu
così che
“La stoffa di Fortunato”
diventò
il secondo
ingrediente
base di Cooper-
game.
Il terzo elemento è direttamente con-
seguente: la ricerca di una modalità di
coinvolgimento, dei giovani in partico-
lare, che permettesse di comunicare in
modo efficace quegli aspetti nodali del
modello cooperativo così come li avevo
conosciuti e vissuti in prima persona nel-
la vita di una cooperativa reale.
La scelta, o meglio la sfida, fu di utiliz-
zare la forma dei videogiochi (in quegli
anni si chiamavano ancora così) con due
“varianti” significative rispetto alla stra-
grande maggioranza di quelli in commer-
cio: non sarebbe stato un
game
basato
sulla violenza e non si sarebbe giocato
con un rapporto di uno a uno rispetto
alla consolle/pc anzi, non solo sareb-
be stato un gioco di gruppo, ma non ci
sarebbero nemmeno stati né vincitori
né vinti.
Coopergame nasce dunque da un’e-
sperienza imprenditoriale cooperativa
reale (la Claps)
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e anche dalla sfida gene-
rata dall’uso del linguaggio dei videogio-
chi per comunicare qualcosa di “diverso”,
quale la cultura della collaborazione e
della convivenza pacifica.
Si arriva così all’idea di integrare tut-
ti questi ingredienti nella metafora del
viaggio e del viaggio per eccellenza: il
viaggio in mare.
La cooperazione dunque come
viag-
giare sulla stessa barca
. Sono molte le
suggestioni, inizialmente soprattutto let-
terarie, alla base della scelta della barca
e del viaggio per mare, cui si è subito
aggiunta l’infinita serie di aneddoti sul-
le difficoltà della convivenza a bordo,
soprattutto nelle barche a vela e,
last
but not least
, la barca a vela stessa come
vera e propria icona del lavoro in
team
,
dell’imprenditore e della sua impresa di
successo.
IL SETTING E IL RUOLO
DEL FACILITATORE
Abbiamo detto che si gioca in gruppo,
perché a lavorare in gruppo si impara pro-
prio lavorando in gruppo. L’ideale sono
una decina di persone, disposte “faccia a
faccia” attorno ad un tavolo in modo da
potersi vedere tra loro e poter nello stesso
tempo vedere lo schermo o un monitor
sufficientemente grande, sul quale far
scorrere via via le immagini del gioco; ser-
ve ovviamente un computer da collegare
al proiettore ed infine il relativo software.
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Anche se il gioco è pensato per essere
gestito in modo assolutamente autono-
mo da un gruppo, la
figura del facilitatore
può dare un contributo significativo sia
al processo di gioco sia, eventualmente,
alla successiva fase di
debriefing
.
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Prima di partire però c’è una serie di de-
cisioni da prendere ed è proprio su queste
decisioni che si formerà o meno il gruppo.
Questa prima parte del gioco serve ad
accompagnare un insieme di persone
nel percorso attraverso il quale possono
diventare un equipaggio. Il gruppo di par-
tenza può essere composto da persone
che si incontrano in questa occasione
per la prima volta o che si conoscono di
vista, oppure un gruppo che si frequenta
da tempo, più o meno affiatato: studenti
di una stessa scuola, un gruppo di amici,
una classe, colleghi di lavoro, una equipe
operativa, un gruppo aziendale, di profes-
sionisti, di volontari, e così via.
Qualunque siano le origini e la compo-
sizione del gruppo, il primo obiettivo è
quello di verificare se è possibile organiz-
zare una partenza assieme. La prima scena
del gioco chiede di scegliere per che cosa
si sia disposti a partire, che tipo di viaggio
sarà:
alla ricerca di felicità, fortuna, novità,
avventura, cambiare vita, giustizia, di un ide-
ale
. Dovendo scegliere, fra queste, ben tre
“bandiere”da issare sull’albero maestro, in
ordine di importanza, il viaggio comincia
con un primo confronto che ben presto
si rivela non solo tra opzioni diverse (ad
esempio la “
ricerca della felicità
” piuttosto
che della “
giustizia
”), bensì tra significati
diversi attribuiti ad una stessa opzione