QUADERNI DI
ORIENTAMENTO 44
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giovani pretendono che venga loro resti-
tuito ciò che sarebbe stato loro tolto: in
primis, le possibilità di realizzazione pro-
fessionale, speranza e ottimismo verso il
“proprio futuro”.
È quindi comprensibile che il futuro pos-
sa suscitare vivaci indignazioni, soprattutto
nelle nuove generazioni (Hessel, 2012);
emergono sentimenti ambigui e intense
preoccupazioni in quanto“
… il futuro è si-
nonimo di crescita…vederlo appannarsi e
sparire…colpisce il cuore del sistema moti-
vazionale e crea un lutto doloroso: assieme
al futuro muore la speranza, l’autenticità, il
piacere di vivere per crescere e diventare se
stessi”
(Pietropolli Charmet, 2012).
LIFE DESIGN
Fra gli approcci che possono giocare un
ruolo importante nel tentare di fronteggia-
re le sfide sociali, economiche e culturali
si tiene conto della teoria sociocognitiva,
con le argomentazioni proposte da Albert
Bandura (2009) e, più recentemente, da
Robert Lent (2012) a proposito della cosid-
detta“
prontezza professionale”
; si fa inoltre
riferimento alla visione costruttivista della
progettazione professionale, formulata
da Mark Savickas(2005) e poi rivisitata dal
Gruppo internazionale di ricerca del
Life
Design
(Savickas, Nota, 2009).
Sia la visione sociocognitiva che quella
del
Life Design
si soffermano a conside-
rare con attenzione nuove e importanti
dimensioni, quali:
credenze di efficacia,
speranza e ottimismo, resilienza, visione
e rappresentazione del futuro, autodeter-
minazione e adaptability
. Nell’aiutare le
persone a progettare il proprio futuro è
necessario considerare anche i vissuti, le
rappresentazioni, le valutazioni e i supporti
che i contesti di appartenenza dei destina-
tari degli interventi di orientamento e di
career counseling
sono disposti a fornire,
poiché ogni realizzazione professionale
non potrà essere indipendente dal con-
testo in cui si verificherà (Savickas et al.,
2009; Soresi e Nota, 2009).
L’instabilità del lavoro negli adulti e so-
prattutto nei giovani (categoria i cui tassi
di disoccupazione si attestano a livelli stra-
tosferici, particolarmente in Italia), la crisi
industriale e del sistema scolastico neces-
sitano di azioni sinergiche su più variabili.
Ma il lavoro sull’individuo può senz’altro
contribuire alla crescita e alla risalita delle
persone nei contesti aziendali più in crisi,
agendo nei confronti delle persone che
sono state estromesse dal mondo del la-
voro, e può altresì stimolare nei giovani
l’interesse per il percorso scolastico-for-
mativo, facendo riemergere progettualità
e prospettiva professionale.
Da queste considerazioni, dall’esigenza
di adeguamento, si pone l’attenzione al
Life Design, “un paradigma
- come dice
Savickas -
che meglio risponde alle esigenze
del XXI secolo”
. L’affermazione di Savickas
riferita agli USA: “
entrare e appartenere al
mondo del lavoro oggi richiede uno sforzo
maggiore, autoaggiornamento, una gran-
de sicurezza di sé, molto più che nel passa-
to
”, si adatta perfettamente anche all’Italia.
“Le persone che devono confrontarsi con
occupazioni instabili e frequenti transizioni
di carriera possono aver bisogno, più che
nel passato, di maggiore aiuto da parte di
career counselor e di tipo diverso rispetto al
passato”
, continua Savickas.“
Nel mondo del
lavoro
- dice ancora -
la destabilizzazione
della carriera e del lavoro porta la perso-
na alla deriva se non organizza il futuro e
la propria identità”
(Savickas et al., 2009).
CAREER ADAPTABILITY
Tra le teorie dello sviluppo professiona-
le che hanno caratterizzato la psicologia
dell’orientamento, Super può essere con-
siderato uno dei primi e tra i più autore-
voli studiosi del rapporto uomo-lavoro, e
certamente il primo che ha superato le
concezioni statiche sulla carriera lavorativa.
Il suo approccio
Life span
(i ruoli che un
individuo assume in un certo momento
della vita) e
Life space
(i cinque stadi di
sviluppo) considera le scelte e lo sviluppo
professionali come un processo fluido che
si evolve nel corso dell’intera vita dell’in-
dividuo e che si declina come un tenta-