QUADERNI DI
ORIENTAMENTO 44
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processo finalizzato a redigere (con pas-
saggi graduali circa
cosa, quanto e come
rappresentare
) la cosiddetta
matrice della
mappa delle conoscenze
(teoriche e prati-
che) e
delle abilità
(cognitive e pratiche)
che sono state e saranno messe a dispo-
sizione degli allievi/e impegnati nei pro-
getti formativi di MANI, e che dagli stessi
sono state e saranno utilizzate con elevata
duttilità sulla base delle necessità indotte
dal compito formativo a loro assegnato.
I lavori per formare la
matrice dellamap-
pa delle conoscenze e delle abilità
sono
stati avviati con la consapevolezza che le
competenze, da apprendere in azienda,
guideranno un processo didattico pro-
fondamente diverso da quello proprio
della formazione formale e che le attività
da svolgere dovranno suggerire rimandi
ai saperi disciplinari, da traguardare grosso
modo con le seguenti macro aree:
a.
tipologia dei manufatti e dei servizi re-
alizzati anche in epoche remote (
cono-
scenze incorporate
);
b.
modelli di competenze esperte consoli-
date e/o in sviluppo, ai quali vanno as-
sociate: conoscenze e abilità specifiche;
linguaggi tecnici; ingegno; capacita di
trasformare un’idea in un prodotto, ecc.;
c.
elementi strutturali propri dell’organiz-
zazione e rappresentati dalle tecnologie
impiegate, dai processi operativi adotta-
ti, dai materiali utilizzati, dalle relazioni
di scopo con fornitori, ecc.;
d.
cultura della formazione e dello sviluppo
delle competenze aziendali, verosimil-
mente orientate a generare conoscenze,
a favorirne la condivisione e la valorizza-
zione personale e generale nella stessa
comunità di pratica;
e.
relazioni di scopo create e mantenute
con soggetti ed entità esterne all’impresa
artigiana, cioè con altre comunità di
pratica insediate nello stesso territorio,
o in contesti economici e sociali contras-
segnati da altre culture, da altre specia-
lizzazioni produttive, da altre politiche
pubbliche (filiere della conoscenza).
Proprio perché era necessario creare
e testare nuove procedure finalizzate a
progettare la formazione non formale, in
ogni comunità di pratiche tutti gli attori di
riferimento sono stati coinvolti nelle princi-
pali fasi d’ideazione, sviluppo, redazione e
gestione dei programmi di formazione per-
sonalizzati, a loro volta tarati sui
modelli di
competenza esperta
indicati dell’allieva/o
e raccordati con i primi esiti dei lavori per-
tinenti con le mappe delle conoscenze. Il
percorso, in ordine di tempo, è stato pro-
gressivamente caratterizzato dai seguenti
traguardi operativi:
redazione delle linee
guida del progetto formativo; prototipo
del progetto formativo; progetto forma-
tivo esecutivo
.
Questi hanno segnato le principali fasi
in cui è stato suddiviso il tragitto di ogni
progetto cantierato; ogni fase prevede-
va lo svolgimento di uno o più compiti e
attività nel corso delle quali l’artigiano/a,
l’insegnante, lo staff avrebbero assicurato
l’applicazione progressiva e ripetuta delle
seguenti operatività:
l
guidare gli allievi nella pratica dell’os-
servare la competenza esperta di riferi-
mento, impegnata in specifiche attività;
l
guidare gli allievi nella costruzione del
“personale modello concettuale” certa-
mente influenzato da schemi logico-
operativi e da conoscenze di base e/o
disciplinari già possedute;
l
incoraggiare gli allievi a misurarsi con le
pratiche proprie di un’azienda artigiana,
sotto la guida della
competenza esper-
ta
che li avrebbe esortati a confrontarsi
su: procedure, linguaggi tecnici, abilità
manuali, ecc.;
l
stimolare gli allievi a monitorare il pro-
prio lavoro considerandone le difficoltà,
la necessità di riflettere sugli errori e di
reimpostare il proprio lavoro;
l
incoraggiare negli allievi la propensione
all’agire autonomo e all’assunzione di
responsabilità, magari spingendoli a
esplorare forme nuove nell’affrontare e
risolvere i problemi;