QUADERNI DI
ORIENTAMENTO 44
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accompagnare lo sviluppo delle idee
imprenditoriali degli allievi/e, favoren-
done il successivo startup;
l
promuovere l’avvio di un processo dura-
turo e sostenibile di raccordi strutturati
e funzionali tra i percorsi d’istruzione
attivati dai singoli Istituti scolastici (Licei,
Istituti tecnici, Istituti professionali), con
la formazione non formale proposta
dalle micro e piccole imprese artigiane.
In generale sono state create le condi-
zioni per costruire un programma speri-
mentale di
formazione
non necessaria-
mente professionalizzante, concepito
su base pluriennale affinché gli allievi
possano progressivamente accrescere il
patrimonio personale e la relativa padro-
nanza delle conoscenze e delle abilità.
MANI, in ragione della pratica laborato-
riale e delle
attese professionali
indicate
dai ragazzi e dalle ragazze, ha permesso
loro di:
esplorare
un ambiente di lavo-
ro;
osservare il fare, l’essere, il gestire
, pro-
prio delle relative pratiche professionali
esperte;
esaminare e riflettere
sul raccordo
funzionale tra i contenuti disciplinari pro-
posti dal percorso d’istruzione formale in
cui sono collocati, con le opportunità di
apprendimento offerte da una
comunità
di pratica
.
Con il management delle imprese part-
ner, considerando l’organizzazione del
processo educativo in azienda, sono stati
condivisi gli ormai classici obiettivi ope-
rativi: valorizzare l’esperienza individuale
degli allievi; stimolare lo sviluppo delle
loro capacità di apprendimento; concor-
rere alla crescita dell’identità personale
e promuovere la loro inclusione sociale.
Più impegnativa è la sfida lanciata da
MANI con la messa in cantiere di un pro-
gramma di rilevazioni periodiche finaliz-
zate a intercettare nelle micro e piccole
imprese artigiane, ma anche nelle co-
munità locali di appartenenza, le abilità
e le competenze di pregio da rielabora-
re in mappe della conoscenza, che gli
allievi/e in formazione potranno consul-
tare costantemente per raccordarsi alle
specificità e alle dinamiche del tessuto
economico e sociale in cui esse agiscono.
IL RUOLO ASSUNTO
DALL’IMPRESA
ARTIGIANA NEI
SISTEMI LOCALI
DELL’ISTRUZIONE E
DELLA FORMAZIONE
È bene precisare che la partecipazione
delle imprese artigiane a MANI
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è inten-
zionale. Esse come partner, sono consa-
pevoli dell’importanza del loro agire nel
progetto in idea, perché in gran parte
del loro management è innato un atteg-
giamento proattivo verso la sostenibilità
dello sviluppo sociale ed economico delle
comunità locali di riferimento. Il compor-
tamento citato è l’evidenza di una l
oro
reale assunzione di responsabilità sociale
,
che spesso resta sotto traccia anche quan-
do è marcato il contributo della micro
impresa nell’assicurare valore ai sistemi
locali dell’istruzione e della formazione
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.
Per le imprese artigiane “il compito” di
cooperare nell’istruire e/o nel dare for-
ma alle conoscenze e alle abilità di un
allieva/o, è e resterà un’attività residuale ri-
spetto alla mission aziendale. Nonostante
ciò, la loro partecipazione a MANI è stata
un’importante occasione per riflettere
sulla necessità di creare nuove politiche
sul programmare, progettare e gestire i
tirocini formativi in azienda.
Il progetto pilota quindi si è rivelato un
percorso utile per promuovere l’avvio di
un intenzionale processo di revisione del-
le attuali relazioni tra formazione formale
e non formale; per proporre, disseminare
nelle aziende artigiane nuove idee volte a
ridisegnare gli attuali raccordi funzionali
con la Secondaria di secondo grado e ri-
definire anche nel dettaglio, il ruolo delle
comunità di pratica
nel progettare, gesti-
re e valutare le conoscenze (specifiche)
acquisite nell’articolato processo di ap-
prendimento ancorato alle competenze.
A tal proposito, tracce dei cambiamenti
desiderati dagli artigiani sono presenti nel
carattere delle attività da essi governate
durante i tirocini di MANI, e non sono
circoscritte alle sole imprese artigiane
che vantano numerose esperienze nel-