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ORIENTAMENTO FORMAZIONE E LAVORO
la gestione dei programmi curriculari di
formazione in azienda. Le criticità da loro
dichiarate sono il segnale che le finalità
didattiche dell’agire in azienda devono
essere, prima di tutto, in sintonia con lo
stile cognitivo dell’allievo ospitato, poi
eventualmente dovrebbero raccordarsi
con i metodi d’insegnamento applicati
dagli insegnanti di riferimento conside-
rati gli unici interlocutori del “complicato”
sistema dell’istruzione e della formazione,
che saltuariamente e ad hoc, s’interfaccia
con la micro e piccola azienda.
Simile comportamento del manage-
ment della micro e piccola azienda si fon-
da sulla rivisitazione critica del personale
percorso formativo portato a termine, in
passato, dall’imprenditore artigiano e dai
suoi collaboratori.
Poi altri fattori contribuiscono a formare
tale condotta perché di diverso tipo sono
il loro attuale processo cognitivo e il loro
schema operativo, legati alle seguenti
funzioni aziendali integrate: sviluppo di
nuove idee progettuali; produzione di
manufatti o servizi; formulazione di stra-
tegie d’impresa; creazione e manteni-
mento di relazioni di scopo con partner
commerciali; gestione e manutenzione
costante delle competenze e delle abilità
competitive.
Il quadro si arricchisce ulteriormente
quando s’interpretano le qualità di alcune
relazioni di scopo in essere tra le imprese
artigiane i cui protagonisti sono impren-
ditori di nuova e di vecchia generazione,
di fatto promotori di una rete (non for-
male) tra
comunità di pratiche
insediate
in differenti ambiti territoriali. Esse non
sono legate da vincoli economici, ma da
un insieme di norme morali e di costu-
me che caratterizzano un loro preciso
comportamento nella vita professionale
come nelle relazioni politiche verso la
cosiddetta società civile.
Di fatto le micro imprese agiscono ta-
citamente in rete in conformità a un’etica
condivisa e presentano come peculiari gli
stessi
ambiti territoriali
di appartenenza,
dove esse aspirano a cooperare per ren-
derli
disponibili ad apprendere
, ma anche
per renderli bendisposti e
qualificati per
insegnare ad apprendere
.
Valorizzare questo quadro d’assieme
indurrebbe a prefigurare l’avvio, nell’im-
mediato, di processi reali di revisione del-
le attuali politiche programmatiche del
sistema dell’istruzione e della formazio-
ne. Consentirebbe di tracciare percorsi di
lavoro finalizzati a innovare le procedure
della progettazione esecutiva della for-
mazione personalizzata formale e non
formale; aiuterebbe a precisare
l’unicità
degli obiettivi didattici da perseguire nel
tempo; renderebbe competitivo il sistema
locale dell’istruzione e della formazione
di riferimento perché meglio raccordato
con le risorse materiali e immateriali del
cosiddetto territorio.
Aspetto quest’ultimo rimasto nell’in-
chiostro degli atti istituzionali, perché non
si è mai provato a fotografare con meto-
do l’articolata disponibilità delle risorse
materiali e immateriali distribuite in uno
specifico ambito territoriale, in funzione
di un processo finalizzato a comporre, di
volta in volta, l’offerta formativa valutando
(nel medio e lungo termine) le dinamiche
economiche, sociali e culturali delle co-
munità locali.
Inoltre non si è mai provato a rilevare le
qualità intrinseche dell’impresa artigiana,
proprio perché è una micro azienda dove,
ai più, sembra poco utile piuttosto che
complesso e impegnativo, registrare forme
organizzative forti, precisate e stabili, qua-
lità riconosciute alle imprese di maggiore
dimensione e che verosimilmente facilita-
no la mappatura delle risorse impiegate.
Nell’azienda artigiana, in realtà, l’organiz-
zazione soprattutto delle competenze e
delle abilità, promuove forme di gestione
più duttili e coerenti con il programma
delle attività messe in cantiere per fab-
bricare, ad hoc, lo specifico manufatto,
per realizzare, ad hoc, il servizio chiesto
dalla clientela. Un comportamento per
certi aspetti virtuoso, che nella micro e
piccola impresa va interpretato come la ri-
cerca costante di particolari razionalità e/o
strategie operative, indotte dal processo
produttivo. Tale processo influenza, di volta
in volta, la combinazione e l’utilizzo delle
competenze e delle abilità a disposizione.
Pertanto in ogni comunità delle pratiche
partner è stato avviato un impegnativo