QUADERNI DI
ORIENTAMENTO 44
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Importanti studi neurofisiologici hanno
scientificamente provato che la mindful-
ness ha un’influenza rilevante sulla neu-
roplasticità e sull’attivazione di specifiche
aree cerebrali. Agisce su funzioni quali
la memoria, la capacità di attenzione, la
consapevolezza di sé, la creatività e può
quindi concorrere a migliorare il processo
di apprendimento degli studenti.
La pratica della mindfulness può essere
anche un prezioso contributo per rendere
l’insegnamento più efficace e soddisfa-
cente. Utilizzata con gli insegnanti può
contribuire a potenziare alcune compe-
tenze trasversali dell’ “essere” docente,
quali empatia, apertura mentale, accet-
tazione e pazienza. Queste caratteristiche
sono oltremodo significative se inquadra-
te nel profilo del docente orientatore, nel
delicato lavoro di accompagnamento al
compimento delle scelte dei ragazzi. La
pratica di consapevolezza esercitata con
atteggiamento di gentilezza può riflettersi
infatti sulla capacità di creare nella classe
un clima empatico e di sereno dialogo,
sulla capacità di prestare un’autentica
attenzione alle singolarità degli studenti
e alle loro situazioni di vita, sul senso di
fiducia verso le proprie possibilità e le
potenzialità degli allievi. Questo modo
di porsi, sostenuto dalla pratica, può ren-
dere migliore la qualità del clima classe
con positive ricadute verso gli studenti
e i loro compiti di sviluppo.
Il percorso
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, realizzato a scavalco degli
anni scolastici 2011/12 e 2012/13 e ispi-
rato all’MBSR di Jon Kabat-Zinn, è stato
rivolto espressamente agli insegnanti per
permettere loro di sperimentare attra-
verso un’esperienza diretta potenzialità
e benefici della mindfulness, sfatando
contemporaneamente alcuni luoghi co-
muni sulle presunte implicazioni di tipo
religioso e sulla mancanza di scientificità,
solitamente attribuita ad approcci molto
distanti dalla nostra cultura e dal nostro
modo di pensare. Si è ritenuto inoltre che
una sperimentazione con gli insegnanti
potesse costituire la giusta occasione
per inquadrare alcuni importanti aspetti
organizzativi nella prospettiva della ap-
plicazione della mindfulness nel tempo
scuola.
I DESTINATARI
Il gruppo era composto da nove docen-
ti di scuole dei diversi cicli, individuati su
base volontaria, attraverso il semplice pas-
sa parola. Tutti erano attratti ed incurio-
siti da questa proposta, chi per semplice
curiosità, chi per cercare di fare qualcosa
di nuovo per sé.
Ai fini della partecipazione non veniva
richiesta alcuna conoscenza di medita-
zione e solo alcuni possedevano qualche
informazione a riguardo, avendo in pas-
sato frequentato corsi di yoga. Una sola
docente aveva avuto precedenti espe-
rienze di meditazione formale.
LA STRUTTURA
DEL PROGRAMMA
“PERCORSO DI
MINDFULNESS”
Gli elementi che hanno caratterizzato il
percorso erano centrati su:
l
l’esperienza della persona, in quanto gli
apprendimenti ritenuti fondamentali
non erano tanto quelli teorici quanto il
vivere, lo stare nell’esperienza;
l
la consapevolezza, cioè l’essere presenti
a tutte le esperienze nel loro divenire;
l
la comprensione profonda che le no-
stre reazioni, ovvero le modalità con cui
affrontiamo gli accadimenti della vita,
tendono ad acuire la sofferenza perso-
nale anziché neutralizzarla;
l
il cambiamento per fare spazio a nuo-
ve modalità di essere, caratterizzate da
minore egocentrismo ed attaccamento
a schemi precostituiti.
Il percorso è stato strutturato in otto
incontri svoltisi a scadenza quindicina-
le, della durata di due ore ciascuno. Nel
periodo della sospensione estiva, che ha
separato i due cicli del percorso, è stata
raccomandata una regolare continuità