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QUADERNI DI
ORIENTAMENTO 43
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dente dal contesto socio-culturale, è un
modo di stare in gruppo che può stabilirsi
in tutti i quartieri, in tutte le città, in tutti i
contesti sociali o culturali. Il bullismo è un
fenomeno trasversale, anche se le modali-
tà di presentazione possono cambiare da
contesto a contesto: ci sono luoghi dove
le aggressioni fisiche sono molto diffuse,
altri contrassegnati dalle prese in giro o
dalle esclusioni.
Ma la natura del bullismo non cambia.
Non è neppure una questione tra maschi,
ci sono femmine bulle, le cui prevaricazioni
possono avere effetti tanto importanti, per
la vittima che le subisce, quanto quelle
agite da un maschio; il bullismo maschile
potrebbe essere più facilmente identificato
poiché spesso si estrinseca in azioni verbali
e fisiche, mentre quello femminile attra-
verso azioni meno evidenti come, nel caso
del bullismo sociale, l’isolamento dell’altro
e l’esclusione dal gruppo.
La centralità della scuola non deriva sol-
tanto dalla constatazione che la scuola è
il luogo dove queste prevaricazioni ven-
gono messe in atto, ma dalla considera-
zione che la scuola può avere un ruolo
protettivo ed educativo specifico. Oltre
alle caratteristiche personali, alle influenze
sociali, familiari, e mediatiche che sono
risultate variabili rilevanti nell’alimentare
il fenomeno, ci sono le regole della scuola,
il rapporto insegnanti – ragazzi, il dialogo
famiglia - scuola, il coinvolgimento del
personale non docente, la possibilità di
affrontare i problemi nel momento in cui
si presentano, che si connotano come va-
riabili che possono sostenere o piuttosto
mitigare le azioni di prevaricazione tipiche
del bullismo.
Spesso chi cerca di contrastare il bulli-
smo dichiara di sentirsi impotente rispetto
a certe situazioni, per motivi diversi, e l’e-
sperienza insegna che contrastare il bulli-
smo non è un compito facile. Ma insegna
anche che il bullo e la vittima possono
uscire dal loro ruolo, sebbene sia raro che
ciò possa avvenire spontaneamente. Fin
qui abbiamo parlato di bulli e di vittime,
ma dobbiamo tener presente il ruolo im-
portante degli osservatori. Osservatore è
chiunque sia presente nel momento in cui
viene messa in atto l’azione di bullismo.
QUALCHE DATO SUL
PROGETTO
Nell’anno scolastico 2007-2008 hanno
partecipato al progetto 1250 studen-
ti di prima, seconda e terza media, 166
insegnanti, 5 dirigenti scolastici e 39 ap-
partenenti al personale ATA. L’obiettivo
principale è stato misurare la prevalenza
del fenomeno e le sue caratteristiche. La
percentuale di partecipazione è stata
molto elevata (80-90%); per la rilevazione
sono stati utilizzati questionari anonimi
per favorire una maggiore sincerità. Nel
2009 e nel 2010 hanno partecipato alle
due rilevazioni un numero ridotto di 150
insegnanti e 300 studenti, con l’obiettivo
di valutare i cambiamenti nella prevalen-
za e nelle caratteristiche del fenomeno a
seguito della partecipazione ai laboratori
artistici (le esperienze artistiche sono
contenute in un cd che può essere ri-
chiesto agli operatori socio assistenziali).
Il questionario per gli insegnanti è co-
stituito da 16 domande, quello per gli
studenti, più articolato, ha 19 domande
generali, 4 domande specifiche per chi si
dichiara vittima, 2 domande specifiche
per chi si dichiara bullo e 5 domande
specifiche per chi si dichiara osserva-
tore. Sul frontespizio dei questionari è
riportata la definizione di “bullismo” e le
caratteristiche salienti di intenzionalità,
ripetitività e asimmetria di potere. Se-
guono esempi di azioni riconducibili alle
4 macro categorie di bullismo verbale,
fisico, sociale, cibernetico/elettronico.
Nelle istruzioni della versione per stu-
denti è specificato cosa è bullismo e cosa
non lo è (es. a volte tra ragazzi capita di
litigare, per una scortesia, per un’incom-
prensione, per tante altre cause; sono
cose che capitano normalmente, perché
non è sempre possibile l’accordo; l’im-
portante è che poi tutto si sistemi senza
particolari conseguenze). I questionari
sono stati somministrati collettivamente
in classe.
Alla domanda (D1)
“Il bullismo è un
problema serio tra gli studenti della tua
scuola?”
, il 59% degli insegnanti risponde
“Si”, pur con delle differenze tra scuola e
1...,40,41,42,43,44,45,46,47,48,49 51,52,53,54,55,56,57,58,59,60,...118
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