Il progetto dovrà prevedere mi-
cro, medio e macro obiettivi
con l’elaborazione di criteri di
misurazione. Gli step e gli obietti-
vi dovranno essere verificati e
modificati a seconda che si sia-
no o meno raggiunti. Il PEI dovrà
essere quello strumento specifi-
co ad alta flessibilità attraverso il
quale rendere efficace ed effi-
ciente il progetto educativo.
Il termine inserire significa mette-
re qualcosa all’interno di qual-
cosa. Nel caso specifico si trat-
terà di condividere una strate-
gia per permettere al bambino
di adeguarsi alla struttura scola-
stica e alla struttura scolastica di
rispondere in modo funzionale
alle necessità del bambino. È im-
portante soprattutto essere in
grado di approntare quelle stra-
tegie comportamentali neces-
sarie ed obbligatorie per dare ri-
sposte concrete e risolutive.
L’inserimento nella scuola e nel-
la classe presupporranno una
vera e propria presentazione del
bambino a tutti coloro che inte-
ragiranno con lui, insegnanti,
alunni e al personale ATA che in
molti casi si è rivelato una risorsa
preziosissima e collaborativa.
Una formazione, sia pur genera-
le, diretta al plesso scolastico
potrebbe rivelarsi una carta vin-
cente. Contestualmente, sarà
opportuno promuovere una cul-
tura della diversità come ricerca
e conoscenza reciproca, per-
ché la diversità non è necessa-
riamente un limite. Ognuno di
noi, soprattutto se bambino, de-
ve essere compreso, aiutato,
amato per quello che è e per
Spazio aperto
comunicazione. Uno dei proble-
mi che si incontrano in questo
compito è che molte delle ca-
pacità da insegnare sono tal-
mente elementari che spesso
riesce difficile considerarle co-
me materia di insegnamento, e
si tende a darle per scontate.
Inoltre le strategie per insegnarle
non sono semplici, e richiedono
agli insegnanti sia una cono-
scenza approfondita dell’auti-
smo che una buona dose di
creatività. Non possiamo fare af-
fidamento su strategie “normali”
di insegnamento, che non com-
prendano l’insegnamento delle
capacità di base, dal momento
che i bambini “normodotati”,
come pure i bambini con disabi-
lità intellettiva senza le caratteri-
stiche dell’autismo, le acquisi-
scono senza alcuna necessità di
insegnamento, solo osservando
ciò che fanno gli altri.”
Che cosa può fare la scuola al-
lora per questi bambini? Le ri-
sposte si basano su tre aspetti es-
senziali: accoglienza, inserimen-
to ed integrazione.
Il termine accogliere si riferisce
all’atteggiamento o al compor-
tamento assunto quando si ri-
ceve qualcuno. È una fase reci-
proca di predisposizione e di
apertura attraverso la valorizza-
zione dell’altro, di accettazione
e di riconoscimento della perso-
na, di mutuo rispetto. Si attua
mediante capacità di ascolto,
tolleranza, comprensione e soli-
darietà, ricerca di spazi, luoghi
e linguaggi comuni rivolti alla
creazione di un ambiente equi-
librato e armonico, di agio reci-
proco che favorisca il dialogo e
la conoscenza.
Quando in una scuola viene
iscritto un bambino autistico bi-
sognerà immediatamente pro-
cedere ad un primo step di ac-
coglienza come conoscenza
del problema attraverso il coin-
volgimento di insegnanti, psico-
logi, operatori e della famiglia,
organizzando un primo tavolo
condiviso in cui gli attori si con-
fronteranno in modo assoluta-
mente collaborativo.
Non esiste un solo autismo ma
tanti autismi quanti sono i sog-
getti, diversi non solo per gravità
ma anche per le proprie pecu-
liari caratteristiche. In questa fa-
se è fondamentale ascoltare e
capire.
È importante rendersi conto di
quali siano le difficoltà di questi
bambini travolti da sensazioni di
olfatto, suoni, luci, tatto che non
riescono a contenere, le motiva-
zioni delle grida e dei dondolii
protratti all’infinito, le cause de-
gli eccessi di rabbia ed impoten-
za, la continua ricerca di routi-
nes rassicuranti, l’inspiegabile
concentrazione e il distacco
completo dal mondo che a vol-
te li blocca. Dobbiamo percepi-
re il caos ed il terrore di questa
infanzia piena di paure, caratte-
rizzata dalla capacità di capire
ma dalla incapacità di esprimer-
si, di generalizzare situazioni e
concetti.
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L’obiettivo è quello di
prevedere ed organizzarsi per
rendere concretamente attua-
bile un progetto personalizzato,
che dovrà assolutamente avere
il requisito della flessibilità.
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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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