Spazio aperto
guarisce, certo si migliora ma
solo con impegno e dedizione.
Oggi, noi desideriamo che si at-
tui concretamente, e non solo
sulla carta, quel sistema curan-
te che non accetta l’anorma-
lità, ma che si prefigge di attua-
re quel processo educativo che
da un lato “stimoli le potenzia-
lità della persona con ritardo
nella prestazione”
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(si badi non
di una “persona ritardata”) e
dall’altro porti ad un effettivo
miglioramento della qualità
della sua vita.
NOTE
1) A. Facondo, Intervento al
Convegno “Dopo di noi” 2005.
2) Diagnostic and Statistical Ma-
nual of Mental Disorders, Ameri-
can Psychiatric Association,
Fourth Edition, Washington D.C.,
1994, (in italiano: DSM-IV, Ma-
nuale Diagnostico e Statistico
dei disturbi mentali, nona ristam-
pa, Milano, Masson, 1996).
3) International Statistical Classi-
fication of Deaseases and Rela-
ted Health Problems, Tenth Edi-
tion, WHO-World Health Organi-
sation, 1992-1994, (in italiano:
Classificazione Internazionale
delle Malattie e dei problemi sa-
nitari correlati – Decima Revisio-
ne, ICD 10, curata dall’Organiz-
zazione Mondiale della Sanità,
1992-94, 3 volumi, Istituto Poligra-
fico e Zecca della Stato, 2000).
4) “Linee guida per l’autismo”
AA.VV. (SINIPIA- Società Italiana
di neuropsichiatria dell’Infanzia
e dell’Adolescenza Ed. Erickson
–Trento, 2006.
5) “Suggerimenti didattici per
bambini ed adulti affetti da auti-
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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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Paolo Zanussi,
Piazza San Giacomo
,
Udine 1993, olio su cartoncino