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presentano una prima risposta ai bi-
sogni e disagi rilevati nei giovani
che “incrociano” e possono essere
considerati come osservatorio privi-
legiato e quindi risorsa, per tutte le
istituzioni o enti che hanno a cuore
la prevenzione di stili di vita a rischio
e più in generale la promozione del
benessere nella comunità locale.
NOTE
1) Le riflessioni inerenti le origini del
lavoro di strada sono riprese dall’in-
serto di Franco Santamaria L’edu-
cazione di strada con gruppi di
adolescenti, in “Animazione Socia-
le”, 6/7, 1998, pp. 33-35.
2) Secondo diversi studiosi dell’edu-
cazione il lavoro di strada avrebbe
origini lontane. L’approccio sul
campo, che ne è alla base, cioè
l’andare direttamente nei luoghi
informali dove compaiono i bisogni,
sarebbe stato ispirato da persona-
lità del passato in ambito filosofico,
antropologico ed educativo (Socra-
te e, in età moderna, don Bosco).
Cristina Graffeo,
Paolo Bergamasco,
Diego Todesco,
Daniele Baron Toaldo
Informa
di questa tonalità. I ragazzi quan-
do si fidano dell’operatore capi-
scono che lui può essere una risor-
sa per loro. In questa fase l’opera-
tore deve mettere in atto le sue
competenze educative, in parti-
colare la capacità progettuale
sia autonomamente che con la
collaborazione dell’équipe. "Con-
tatto" ha realizzato sinora diversi
micro-progetti pensati ad hoc per
la situazione, il gruppo e/o ragaz-
zo incontrati. Alcuni di questi pro-
getti sono stati: organizzare un tor-
neo di calcetto co-costruito con
ragazzi e adulti del territorio, pro-
muovere un atteggiamento criti-
co nei confronti del consumo di
sostanze psicotrope (individual-
mente, in gruppi informali, in grup-
pi più strutturati), accompagna-
menti a servizi come SerT, Informa-
giovani, Centro Disturbi Alimenta-
ri, Consultorio. I micro-progetti
prevedono non la presa in carico
dei ragazzi, in quanto Con-tatto
non ha un mandato terapeutico.
Quello che gli operatori realizzano
sono azioni mirate, di durata pres-
soché breve, e funzionano più
spesso come traghettatori verso
l’utilizzazione di altri servizi e risorse
del territorio;
4. lavoro di Comunità
.
Secondo l’ot-
tica del lavoro di strada non si
può disgiungere l’intervento con
gli adolescenti dall’intervento sul
territorio nel quale vivono. Per
questo il lavoro di Con-tatto ha
previsto anche un grande impe-
gno nell’ottica del cosiddetto la-
voro di Comunità. Di volta in volta
si è così costruita una rete con le
più disparate agenzie del territorio
(con alcune di queste si è giunti
anche alla stesura di un protocol-
lo d’intesa): dai Servizi Sociali del
Comune di Pordenone al Consul-
torio familiare Noncello, dal De-
posito Giordani all’ATAP (Ente per
il trasporto di Pordenone), dal-
l’Informagiovani alle Associazioni
Sportive (Federazione Arbitri, A.S.
Aurora per es.) e del volontariato
(gruppi scout e dell’Azione Catto-
lica) fino ad arrivare ai gestori di
bar o esercizi che per loro natura
sono rivolti ai giovani.
Questo ha permesso di poter inci-
dere sull’immaginario che gli
adulti spesso hanno del “giova-
ne” partendo dall’assunto che
una buona opera di prevenzione
passa necessariamente nell’avvi-
cinare questi due mondi. A que-
sto proposito sono stati organizza-
ti degli incontri di formazione con
adulti significativi (per adulti signi-
ficativi si intendono coloro che so-
no interlocutori privilegiati dei gio-
vani o per il loro legame familiare
o per la peculiare professione che
svolgono) quali per esempio gli
autisti dell’ATAP e si sono offerte
consulenze ad alcuni operatori
dei progetti giovani e dell’asso-
ciazionismo del territorio.
In crescita sono anche le collabo-
razioni con il mondo della scuola
dove gli operatori hanno parteci-
pato al progetto Meeting del Co-
mune di Pordenone entrando nell’I-
stituto Marchesini di Sacile e al Flo-
ra di Pordenone, ad un progetto
della Coop. Itaca sulla prevenzione
all’uso/abuso di alcool realizzato in
due classi del Liceo Scientifico Gri-
goletti. Nello stesso istituto sono sta-
ti chiamati dai ragazzi, all’interno di
assemblee d’istituto e nelle giorna-
te d’autogestione, per parlare di
HIV e sostanze psicotrope.
L’ÉQUIPE
Tutta l’operatività è regolata da
una metodologia che prevede in-
contri settimanali d’équipe, una su-
pervisione operativa ogni quindici
giorni, due momenti di valutazione
l’anno, dei momenti di formazione
per gli operatori e una rendiconta-
zione su computer di tutte le attività
svolte. Gli operatori di strada rap-
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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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