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Informa
(approccio, incontro) dei gruppi
di adolescenti che la mappatura
iniziale aveva individuato. La tec-
nica dell’aggancio varia a secon-
da del tipo di gruppo, delle carat-
teristiche individuali dell’operato-
re, delle condizioni ambientali.
Volendo citarne alcune, a volte
funziona grazie a delle attività ani-
mative organizzate sul luogo di
aggregazione dei ragazzi, altre
per una costante presenza nel
luogo frequentato, altre ancora
perché qualche ragazzo fa da
tramite, altre infine per un ap-
proccio diretto dell’operatore;
3. sviluppo delle relazioni. Dopo
l’aggancio gli sviluppi dell’incon-
tro possono essere molto diversifi-
cati e si estendono in tempi più o
meno lunghi. È cruciale che in
questa fase l’operatore conquisti
la fiducia del ragazzo e/o del
gruppo, perché solo una relazio-
ne di fiducia è in grado di inne-
scare processi di autoriflessione e
di incidere positivamente sul cam-
biamento. A volte dopo un ag-
gancio non ci sono sviluppi. Altre
volte gli sviluppi si hanno dopo
tempi molto dilazionati o invece si
hanno “a valanga”. Attualmente
agli operatori di Con-tatto capita
sempre più spesso di essere richia-
mati (ciascun operatore è contat-
tabile ad un numero di cellulare
fornito dall’Azienda) da ragazzi
conosciuti in passato, o di essere
cercati da chi ha sentito parlare
della loro esistenza da amici. È im-
portante saper aspettare e acco-
gliere i messaggi che provengono
dai ragazzi.
La relazione diventa più stretta e i
ragazzi iniziano a esporsi, a rac-
contarsi, a chiedere il confronto fi-
no a delle richieste più o meno
esplicite di aiuto. È qui che si gio-
ca la sfida educativa del lavoro di
strada. Nel lavoro di Con-tatto si
sono avviate numerose relazioni
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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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Carlo Bevilacqua,
Bassa marea,
1960.
1...,46,47,48,49,50,51,52,53,54,55 57,58,59,60,61,62,63,64,65,66,...81
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