''Il mantenimento nell'agricoltura di tutte le diversità biologiche possibili è
strettamente correllato al perseguimento degli stessi obiettivi per quanto concerne la cultura e
l'identità: in tal senso la globalizzazione non rappresenta una minaccia d'omologazione, bensì
un'opportunità per farsi riconoscere''.
E' quanto ha affermato l'assessore regionale alle Risorse rurali e agroalimentari Claudio
Violino al convegno sulle ''Razze animali locali in via di estinzione'' organizzato oggi,
nell'ambito dell'undicesima edizione della festa ''Gemona formaggio ... e dintorni'',
dall'Associazione Allevatori del Friuli Venezia Giulia.
L'incontro è stato preceduto dall'inaugurazione della manifestazione che valorizza le
tradizioni e i prodotti enogastronomici del territorio. Oltre alla partecipazione degli espositori
di formaggio, l'iniziativa offre diversi mercatini; una festa dell'Amicizia con i Comuni gemellati
di Bled (Slovenia) e Velden (Austria); la Giornata del Ringraziamento, che si terrà domani mattina
e alla quale parteciperà il presidente della Regione Renzo Tondo.
L'agricoltura regionale, ha sottolineato nel suo intervento l'assessore Violino, si trova
oggi ad un bivio: ''O continua - ha spiegato - con investimenti pesantissimi nell'agricoltura
industriale, dove però non potrà mai competere con i minori costi di produzione praticati in Cina,
Argentina o Ucraina, oppure sceglie un'alternativa''.
Per l'esponente dell'esecutivo regionale, l'unica strada percorribile di sviluppo del settore
primario ''è quella che lega la qualità della produzione al territorio: bisogna quindi 'griffare'
l'agricoltura e fare in modo che il consumo dei prodotti tipici, profondamente diversi da quelli
grigi e anonimi delle multinazionali, diventi una moda''.
A titolo di esempio, l'assessore Violino ha indicato il modello di sviluppo economico della
Catalogna: ''I catalani hanno capito - ha rilevato - che per essere competitivi nel mondo devono
puntare sull'originalità nel confronto con gli altri: quindi su lingua, identità e sostenibilità''.
Nel corso del convegno è stata messa in rilievo la necessità del mantenimento della
biodiversità nell'agricoltura e sono stati presentate le attività già avviate e quelle ancora da
realizzare nell'ambito del progetto comunitario, finanziato anche dalla Regione, riguardante il
rilancio delle razze animali locali a rischio d'estinzione.
I bovini allevati in passato sul territorio regionale si sono evoluti con il territorio.
Nel secondo dopoguerra si sono però imposte in numero crescente le razze cosmopolite (Frisona,
Bruna, Pezzata rossa) a scapito di quelle locali (Pezzata rossa friulana, Pinzgau, Pustertaler) con
la conseguente perdita della preziosa informazione genetica. Per gli allevatori è necessaria una
modifica del criterio con il quale vengono a loro erogati i premi per l'allevamento dei bovini
minacciati dall'estinzione: in tal senso, oltre alla griglia numerica, bisognerebbe considerare
anche i valori storici, culturali, ambientali, scientifici e turistici del territorio da loro
presidiato e curato.
Oltre a ciò, le razze animali locali dovrebbero secondo i relatori essere prese in
considerazione anche per la loro capacità di produrre, rispetto alle razze cosmopolite, meno gas
metano. Significativa è stata dal punto di vista della salvaguardia del territorio la testimonianza
presentata al convegno relativa all'allevamento dell'agnello d'Alpago.
Hanno partecipato all'incontro il consigliere regionale Enore Picco, il sindaco di Gemona
Paolo Urbani, il presidente dell'Associazione regionale Allevatori Luca Vadori, Simonetta Dovier
(ERSA), Riccardo Fortina (Università di Torino), Stefano Bovolenta (Università di Udine), Fabio
Damuzzo (Gruppo Allevatori Custodi), Alessandro Fullin (Associazione Fardjma), Martino Cassando
(Università di Padova).
INFO:
ass.agricoltura@regione.fvg.it
Segreteria Assessore; tel. 0432 - 555361
Foto: Archivio Direzione Centrale risorse rurali, agroalimentari e
forestali