I risultati della lotta alla rabbia silvestre nel Friuli Venezia Giulia sono
confortanti. Infatti, come annuncia l'assessore regionale alle Risorse Agricole, Naturali e
Forestali, Claudio Violino, a tutt'oggi la copertura del territorio, nell'ambito della campagna di
vaccinazione per via alimentare delle volpi, effettuata attraverso la distribuzione di esche (cibo
che è imbevuto del vaccino antivirale) disseminate dai cacciatori nelle zone di maggior passaggio
di tali animali, è pari al 70 per cento. ''Un dato - aggiunge Violino - ancor più significativo se
si considera che soltanto pochi mesi fa la situazione, nelle campagne e nella fascia collinare
della regione, aveva suscitato diffusa preoccupazione''.
Ma, nonostante il traguardo raggiunto, ora anche nel Friuli Venezia Giulia sarà necessario
modificare il metodo di vaccinazione delle volpi per adeguarlo alle decisioni adottate in sede
comunitaria.
L'UE ha infatti prescritto che, dalla vaccinazione con le esche, disperse manualmente
nell'ambiente dai cacciatori che conoscono molto bene il territorio e le abitudini della
popolazione locale delle volpi, si passi alla disseminazione delle esche dal cielo.
Secondo Violino, per espletare tale operazione attraverso elicotteri, sarà da valutare se
richiedere la collaborazione della Protezione civile regionale.
La nuova metodologia di vaccinazione, che nel vicino Veneto ha già dimostrato le sue
criticità, nel Friuli Venezia Giulia partirà dopo un'attenta ricognizione delle aree interessate. E
sarà comunque integrata da quella attualmente praticata.
''Infatti - precisa l'assessore - finora la distribuzione delle esche svolta dai cacciatori,
con il coordinamento della direzione centrale delle Risorse Agricole, Naturali e Forestali, e dei
Distretti venatori, ha fornito i risultati sperati proprio perché consente di coprire capillarmente
il territorio, e di raggiungere un gran numero di animali''.
''Creando una sorta di cordone di sicurezza rappresentato dagli animali sani e immuni al
virus - soggiunge Violino - si isola la popolazione di volpi malate dal contatto con altri animali
e con le zone antropizzate, limitando notevolmente le possibilità di contagio''.
''I cacciatori - conclude Violino - hanno svolto e svolgono una funzione fondamentale per la
salvaguardia del territorio venatorio; anche per questo nei prossimi mesi la nuova metodologia di
vaccinazione sarà integrata, nelle aree più sensibili, da quella manuale, per assicurare ancor
maggiore efficacia alla prevenzione antirabbica''.
INFO:
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Foto: Dario Di Gallo