Il lavoro irregolare è quello che, nel linguaggio comune, si chiama
lavoro nero. Quante volte ti sarà già capitato nella vita di fare un lavoretto? E quante
volte ti sarà capitato di fare un lavoro irregolare senza saperlo? Può succedere! Partiamo
dall'inizio, dall’assunzione che non è tale. Il lavoro in nero si ha in tutti quei casi in cui tra
il datore di lavoro e il lavoratore si instaura in qualche modo un rapporto di lavoro, ma non
vengono rispettate le regole imposte dalla legge. Ad esempio, il lavoratore viene assunto ma non
viene fatta, entro il giorno precedente l'inizio del rapporto, la comunicazione dell'assunzione al
Centro per l'Impiego (comunicazione obbligatoria).
Bah, tutta burocrazia, dirai … No, non è solo quello. È questione di
diritti
e di doveri (consulta la relativa sezione).
Ricorda: se sei un lavoratore in nero non significa che tu non abbia dei diritti. Se sei stato
assunto, ma non regolarizzato, puoi chiedere al Tribunale del Lavoro che venga riconosciuto il
rapporto esistente col tuo datore di lavoro e che questo venga condannato a pagarti la giusta
retribuzione prevista dai contratti di categoria, oltre a versarti i contributi previdenziali per
tutto il periodo lavorato. Lo puoi fare anche se ti hanno proposto di collaborare come
lavoratore
autonomo, ma ti hanno costretto ad agire come un
dipendente.
Il datore di lavoro che impiega irregolarmente i lavoratori è soggetto a pesanti sanzioni
economiche e rischia anche la sospensione dell'attività d'impresa.
Quindi non sei tu a dover subire ricatti!
Se sei un lavoratore in nero puoi uscire da questa situazione di sfruttamento recandoti presso
le
Organizzazioni
Sindacali, i
Centri
per l'Impiego o le
Direzioni
del Lavoro, dove riceverai tutte le informazioni di cui avrai bisogno e dove personale
competente e preparato saprà indirizzarti correttamente a seconda del caso concreto di cui sei
vittima.
La recente Riforma del mercato del lavoro (Legge 183/2014) ha modificato le disposizioni
sanzionatorie in materia di lavoro e legislazione sociale.
Esistono alcune tipologie contrattuali flessibili che non vincolano il datore di lavoro con
un contratto subordinato e che al tempo stesso tutelano il lavoratore come il
lavoro
accessorio, il
lavoro
intermittente e il
lavoro
parasubordinato.