28
ORIENTAMENTO SCUOLA E FORMAZIONE
sperimentano nuove soluzioni assieme e
con il contributo di tutti
. Il potere del grup-
po sul cambiamento individuale (Polito,
2010), assieme alla capacità agentiva (Sen,
2000) dell’ambiente e delle risorse in esso
presenti, può modificare anche struttural-
mente (Feuerstein, 2005) il linguaggio, i
processi, l’utilizzo degli strumenti cogni-
tivi che quello studente adoperava prima
dell’esperienza di apprendimento mediata
dal gruppo dei pari.
Per realizzare un nuovo ambiente e con-
testo di apprendimento inclusivo, in cui
attuare un’esperienza di didattica labora-
toriale
prima
dello svolgersi dell’attività,
l’insegnante deve aver deciso:
l
quali processi cognitivi potenziare;
l
quali obiettivi in termini di conoscenze,
capacità e competenze;
l
come promuovere
l’agency
cioè la ”
liber-
tà sostanziale di scegliere e di agire”
(Sen, 1992);
l
come sviluppare
l
’
imprenditività
(Tessa-
ro, 2014) e la
medianità
degli studenti;
l
come includere i
linguaggi
degli studenti
con Bisogni Educativi Speciali;
l
quale ambiente di apprendimento faci-
lita lo sviluppo di tutti questi elementi.
Oltre a queste nuove competenze in-
clusive e mediali il docente deve posse-
dere anche competenze visuo-spaziali e
progettuali.
Il disegno dell’ambiente di
apprendimento
L’ambiente di apprendimento-classe ha
certamente dei vincoli strutturali ben preci-
si dovuti alla datazione e al periodo storico-
culturale di edificazione della scuola.
“Si può tuttavia pensare di superare
questi vincoli architettonici e poter pro-
gettare ambienti di apprendimento fles-
sibili”
(Limone, 2012)
in cui collocare,
da subito, esperienze di apprendimento
inclusivo?
Per iniziare a immaginare un nuovo
ambiente bisogna aver sviluppato com-
petenze progettuali ma anche capacità
visuo-spaziali e rappresentazionali. Que-
ste ultime si possono sviluppare se si sa
disegnare, cioè se l’atto intellettuale del
design
trova riscontro in quello tecnico
del
drawing
(Molon, 2007) attraverso una
forma grafica efficace. Saper rappresentare
efficacemente significa, a partire dalle ca-
pacità grafiche possedute e indipenden-
temente dalla qualità grafica del risultato
finale,
sapere abbinare quanto più coeren-
temente l’idea progettuale con il disegno
che possiamo fare
.
Il computer e il disegno automatico sono
strumenti flessibili e facilitanti ma che ri-
chiedono conoscenze tecniche specifiche.
Tuttavia, non bisogna essere architetti o
designer per saper sviluppare competen-
ze rappresentazionali: tutti, con semplice
carta e matita, possiamo iniziare a rendere
visibile la nostra idea di nuovo ambiente.
Dopo un semplice rilievo dell’aula, che
tiene conto principalmente delle sue di-
mensioni, della posizione delle finestre
e dell’accesso alla stanza, il disegno del
nuovo ambiente può iniziare se si sono
considerate le tre seguenti fasi:
l
il disegno delle funzioni;
l
il disegno dei movimenti;
l
il disegno della disposizione degli arredi.
Disegno delle funzioni
Definiti i processi e gli obiettivi, lo spa-
zio della classe viene suddiviso in poche
ma essenziali zone funzionali: si tratta di
abbinare quelle funzioni che serviranno
per l’attività laboratoriale con precisi spazi,
creando delle sotto-aree ben caratteriz-
zate, distinte e riconoscibili a tal punto da
far assumere a queste zone l’ identità di
luoghi funzionali.
Gli studenti devono avere ben chiaro
cosa
e
dove
possono trovare nel nuovo
spazio: dove devono sedersi, dove possono
trovare i materiali cartacei, dove trovano la
strumentazione tecnologica ed informatica,
devono cioè avere una
chiara percezione