QUADERNI_45 - page 14

13
QUADERNI DI
ORIENTAMENTO 45
Giovani e anziani allo specchio
È a questo punto possibile confrontare
le descrizioni che i ragazzi forniscono della
loro generazione e di quella degli anziani.
Dall’analisi comparata dei due profili emer-
gono, sia elementi di vicinanza, sia caratteri
che rimandano ad opposti atteggiamenti.
Per gli intervistati, gli anziani mostrano
livelli simili ai loro di curiosità, espressività,
loquacità, amichevolezza, dinamicità, indi-
pendenza; ma appaiono meno forti, attivi,
flessibili e rapidi; meno integrati e socievoli;
meno felici, divertenti e sognatori, meno
portati a promuovere la generosità, l’affi-
dabilità, l’altruismo e la tolleranza.
Da un lato i dati delineano un certo livel-
lo di onestà e di capacità critica dei ragazzi
nel giudicare se stessi rispetto ad alcune
tendenze tipiche dei giovani, dall’altro mo-
strano però anche una certa mancanza di
realismo (percezione di forza, flessibilità,
rapidità, indipendenza).
Guardare lontano: la vecchiaia
all’orizzonte
Ai ragazzi è stato chiesto di definire le
caratteristiche positive e negative della
longevità; la soglia di entrata nell’età an-
ziana; i modelli anziani di riferimento; cosa
la società può fare per i longevi. Stare con
gli altri, sentirsi utile, dare e ricevere affet-
to, sono i bisogni primari di ogni anziano
secondo gli intervistati; restare (e sentirsi)
solo è il pericolo che tutti, a prescindere
dalle condizioni di salute e familiari, corro-
no. Il senso di solitudine è acuito se non si
trova il modo di esprimersi e comunicare,
specialmente quando, come nel caso de-
gli anziani, i ricordi accumulati sono quelli
di una vita. Il carico dell’esperienza non è
necessariamente a valenza negativa, ma lo
diventa se non può trovare una valvola di
sfogo: la saggezza accumulata, l’esperienza
e i ricordi, vengono riconosciuti dai giovani
come qualcosa di positivo e valorizzabile.
Tra gli aspetti positivi del diventare an-
ziani, i ragazzi evidenziano anche l’avere
molto tempo da dedicare alle proprie pas-
sioni e ad interessi che non si sono potuti
coltivare da giovani; il saper affrontare i pro-
blemi con la forza dell’esperienza; il saper
dare consigli saggi; la possibilità di offrire
la propria compagnia; l’avere dei nipoti; il
godere di più tempo per la famiglia; l’avere
degli eredi dei propri pensieri.
Tra quelli negativi sottolineano i pro-
blemi e i cambiamenti fisici; la limitata
possibilità di fare attività che richiedono
energia; la rigidità di pensiero (in ambito
educativo); il sentirsi socialmente poco
utili. Gli anziani hanno vissuto molti anni,
possono raccontare una parte di storia che
i giovani non conoscono e che altrimenti
andrebbe persa; rappresentano la memoria
storica della società.
I ragazzi che crescono senza avere un
diretto rapporto con gli anziani risentono
maggiormente di un’immagine stereotipa-
ta fortemente veicolata dai media; infatti
questo gruppo ritiene che si possano fare
cose nuove fino a 50 anni (a fronte dei 70
del gruppo con gli anziani in casa), impa-
rare cose nuove fino a 41 anni (a fronte
Fig. 3: L’immagine dei giovani -
autostereotipo
1...,4,5,6,7,8,9,10,11,12,13 15,16,17,18,19,20,21,22,23,24,...98
Powered by FlippingBook