Il Porto di Trieste, il Porto di Monfalcone e Porto Nogaro.

Porto di Trieste

Il Porto di Trieste classificato di interesse internazionale rientra tra i 15 porti italiani sedi di Autorità di Sistema Portuale, e risulta assoggettato alla vigilanza del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.
La costituzione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale si è perfezionata con l’atto che ne ha nominato il Presidente, ossia il Decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti n. 361 di data 8 novembre 2016.
Con la dismissione delle attività portuali precedentemente svolte dall’Ente Autonomo del Porto di Trieste, è stata realizzata la netta separazione tra il ruolo operativo, affidato a soggetti privati, ed il ruolo autoritativo, affidato all’Autorità Portuale. Infatti, successivamente alla completa privatizzazione delle operazioni portuali, non è più consentito all’Ente esercitare, né direttamente né tramite la partecipazione di società, operazioni portuali ed attività ad esse strettamente connesse. Identica separazione viene ora mantenuta con l’Autorità di Sistema Portuale.
Con il suo porto e le sue strutture logistiche Trieste costituisce il naturale capolinea dell'autostrada del mare. Infatti, la città è collocata all'incrocio naturale tra la "via adriatica" ed il Corridoio 5°, la trasversale paneuropea attraverso cui scorrerà gran parte del traffico di merci e persone del continente, con diramazioni verso la Mitteleuropa e l'area baltica.
Come hub logistico Trieste dista meno di 500 km dai grandi centri dell'economia italiana (Veneto, Lombardia, Piemonte) e dell'Europa centrale e orientale (Baviera, Austria, Slovenia, Croazia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia).
I fondali del porto consentono l'attracco di navi oceaniche di ogni dimensione, anche di ultima generazione.
Il progetto relativo alla realizzazione della “piattaforma logistica”, un primo stralcio è già in corso di esecuzione, prevede nel complesso il banchinamento dello spazio incluso tra lo scalo legnami e la ferriera di Servola per un'area complessiva di 247.000 mq di cui 140.000 attualmente occupati da specchi d'acqua. L'intervento tende ad ampliare le aree operative a servizio del porto attualmente esistenti, con il trasferimento delle attività dal Porto Vecchio alla nuova piastra, e dovrebbe ridurre drasticamente il traffico pesante proveniente dalla Grande Viabilità Triestina attraverso il passeggio di S. Andrea e lungo le Rive cittadine.
 

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Porto di Monfalcone

Il porto di Monfalcone classificato di interesse nazionale è lo scalo più settentrionale dell'Adriatico e, di conseguenza, il più vicino al centro dell'Europa. Ha un canale di accesso con una lunghezza di 4.500 metri e fondali con profondità variabile tra -9,5 e -11,7 metri con la previsione progettuale di portarli alla profondità di -12,5 metri.
Si sono conclusi nel 2019 i lavori di dragaggio relativi allo lo specchio acqueo antistante la banchina commerciale di Portorosega, mentre l’intervento di dragaggio del canale di accesso al porto è in fase di avvio. E’ in corso di ultimazione anche l’intervento infrastrutturale rivolto alla manutenzione straordinaria del raccordo ferroviario a servizio della zona industriale e dello scalo, eseguito dalla Regione.
Nell'attuale fase di sviluppo dell'attività del porto, che risulta in continua costante crescita, vengono manipolate oltre 4 milioni di tonnellate di merce varia: caolino, carbone, cellulosa, cereali, legname, impiantistica, minerali diversi alla rinfusa, prodotti siderurgici, autovetture.
Il porto, specializzato in general cargo e dry bulk cargo, possiede vasta e specifica esperienza in determinate tipologie merceologiche. I programmi di sviluppo del Porto comprendono la realizzazione di un'area modernamente attrezzata e dedicata ai servizi Ro-Ro di cabotaggio nonché di piazzali multipurpose.
La Regione, in base alla LR 12/2012, esercita le funzioni pianificatorie programmatorie e di infrastrutturazione, di concerto con l’Autorità di Sistema Portuale, e continua a gestire le concessioni demaniali esterne al perimetro portuale.
A Monfalcone, sede di Autorità Marittima, agiscono anche, per la promozione l’Azienda speciale per il Porto di Monfalcone e, per la sola infrastrutturazione, il Consorzio di Sviluppo economico del Monfalconese. Questi due Enti si occupano anche di interventi di manutenzione, infrastrutturazione e di servizi di interesse generale, delegati e finanziati dalla Regione e dall’Ente gestore del porto.
Il Decreto del Presidente della Repubblica del 29 marzo 2018, n. 57, entrato in vigore il 14 giugno 2018, ha dato avvio al processo rivolto ad una sinergica cooperazione tra lo scalo di rilevanza economica nazionale di Monfalcone e quello a rilevanza economica internazionale di Trieste, con l’inclusione quindi del Porto di Monfalcone nell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale.
Tale processo è stato caratterizzato dall’apertura di un confronto inter istituzionale tra la Regione e l’Autorità di Sistema portuale in esito al quale è stata sottoscritta un’intesa interistituzionale sulla gestione del porto siglata il 20.12.2019, con decorrenza 01.01.2020, a cui seguiranno atti integrativi per la completa definizione della governance portuale.
A dicembre 2019 si è realizzata la prima adozione della variante localizzata al vigente Piano regolatore portuale (risalente al 1979), a cura della Regione, di concerto con l’Autorità di Sistema Portuale, il Comune di Monfalcone e gli altri Enti interessati.
 

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Porto Nogaro

È un porto fluviale classificato di interesse regionale cui si accede dal mare Adriatico, attraverso un canale translagunare, lungo circa 3 miglia ed il canale navigabile dell'Aussa Corno di circa 4 miglia, di recente dragati e portati alla profondità di – 7,50 metri.
Lo scalo si articola nelle due strutture pubbliche di Porto Vecchio e Porto Margreth.
Il Porto Vecchio ha uno sviluppo di banchine di 400 ml ed un pescaggio medio di 4,5 m.s.l.m., mentre Porto Margreth beneficia di un tirante d'acqua a -7,5 m.s.l.m. con uno sviluppo di banchine attualmente pari a 600 ml.
L'area di Porto Nogaro comprende inoltre 36 ettari di piazzali portuali infrastrutturati con raccordo ferroviario, magazzini coperti, aree di stoccaggio scoperte e stadera stradale - ferroviaria, su cui si movimentano attualmente 1,6 milioni di tonnellate circa di merci varie.
Le navi che gravitano su Porto Nogaro stazzano mediamente 3-4.000 tonnellate, con punte fino a 7.000. Data la natura fluviale del canale di accesso al Porto, le navi a chiglia piatta hanno maggiore facilità di ingresso.
La Regione, ai sensi della LR12/2012, esercita le funzioni pianificatorie, programmatorie e amministrative gestionali per l'organizzazione, l’infrastrutturazione, la manutenzione e il funzionamento del Porto, configurandosi come un’Autorità portuale, comprese le funzioni relative al rilascio di concessioni demaniali per le occupazioni e gli utilizzi di aree e di altri beni demaniali dell’ambito portuale e al rilascio di autorizzazioni per l’esercizio di operazioni e servizi portuali.
A Porto Nogaro, per la promozione e l’infrastrutturazione opera il Consorzio di Sviluppo economico del Friuli (COSEF), che si occupa di interventi infrastrutturali delegati e finanziati dalla Regione.
Le aree retro banchina, all’interno del porto, sono di proprietà del Consorzio COSEF, che le concede in utilizzo agli operatori portuali.

Il 28 giugno 2023 è stato sottoscritto il disciplinare n. 9926/2023 tra la Regione Friuli Venezia Giulia, il COSEF e Terminal Porto Nogaro srl relativo all’atto di autorizzazione all’espletamento di operazioni e servizi portuali e atto di concessione di aree e beni rientranti nell’ambito portuale di Porto Nogaro.

L’impresa Friultrans con decreto n. 37207/2023 e l’impresa Marlines con decreto n. 31128/2023 sono autorizzate all’esercizio di servizi portuali presso Porto Nogaro.
 

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