INFORMA
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BULLISMO NELLE
SCUOLE
IL PROGETTO “LEGALITÀ” DELL’ORDINE
DEGLI AVVOCATI DI PORDENONE
Avv. Graziella Cantiello
avvocati di temi legati al rispetto della
cultura della legalità e la previsione di
progetti di Alternanza Scuola-Lavoro.
Le scuole della Provincia di Pordenone
hanno manifestato l’interesse alla pro-
posta del Consiglio dell’Ordine.
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Con
l’avvio del percorso formativo gli Istituti
hanno prestato la loro disponibilità ad
accogliere nelle loro scuole il proget-
to e soprattutto gli avvocati in classe
affinché fossero più vicini ai ragazzi e
spiegassero loro le problematiche, ma
anche le insidie relative ai temi trattati.
Gruppi di avvocati dunque, scelti tra i
Consiglieri dell’Ordine, si sono avvicen-
dati, avvalendosi delle proprie specifiche
competenze diverse e utili, sia inmateria
civile che penale, in vere e proprie lezio-
ni agli studenti, rese più fruibili mediante
l’utilizzo di immagini e simulazioni di
mediazioni e di processi.
Entrare nelle classi con i ragazzi delle
Secondarie di primo grado, ma anche
con i bambini delle Primarie, ha consen-
tito di comprendere più da vicino quan-
to essi siano interessati e alla ricerca di
risposte concrete rispetto a temi che
ogni giorno li coinvolgono in un fluire
di cambiamenti sociali e tecnologici di
difficile controllo per insegnanti, genitori
e gli stessi alunni.
L’arricchimento umano e di conoscen-
ze è stato reciproco sia per gli avvocati
che per i ragazzi, essendosi creato un
clima di curiosità intellettuale e di fi-
ducia sulle competenze e sui dubbi da
fugare
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. Si è cercato di creare un clima
di interazione mediante il quale anche
i ragazzi potessero sentirsi partecipi
dell’esame delle questioni e della riso-
luzioni, soprattutto valorizzando la via
della mediazione e non quella del con-
flitto da risolvere per le vie giudiziarie.
L’ausilio delle insegnanti è stato fon-
damentale per instaurare un dialogo
attivo con i ragazzi e per evitare che
le lezioni risultassero poco utili o sterili
ripetizioni di norme.
Essendo anche gli avvocati coinvolti
genitori a loro volta, si è inteso entrare
in sintonia con i ragazzi al fine di com-
prendere quali fossero le criticità che
essi incontravano nelle materie trattate
e quali le domande, spesso inespresse
anche in famiglia, essi volessero chiarire.
Il tema principale trattato è stato dun-
que quello della Legalità come rispetto
della pratica delle leggi, cercando di far
comprendere che essa è un’esigenza
fondamentale della vita sociale per pro-
muovere il pieno sviluppo del cittadino
e la costruzione del bene comune.
Prima di entrare nel vivo dei problemi
relativi al bullismo ed al cyberbullismo è
stato perseguito l’obiettivo di spiegare
ai ragazzi le fondamentali norme della
nostra Costituzione che garantiscono
appunto il rispetto della legalità.
In particolare, il
focus
si è centrato sul
significato della legalità e le conseguen-
ze di comportamenti sbagliati e qual’è
il compito della scuola per evitare o far
cessare comportamenti prevaricatori in
un’imprescindibile alleanza educativa
tra insegnanti e genitori.
L’illustrazione di tali norme (Artt. 3-24-
25-27 Costituzione) ha consentito di
far comprendere ai ragazzi che in tale
contesto di rispetto della legalità si in-
seriscono anche le norme che sanci-
scono alcune regole per interagire con
il complesso mondo della tecnologia
che oggi a loro viene proposto ed in
cui si addentrano, senza avere spesso
gli strumenti per comprendere le con-
seguenze giuridiche del loro agire.
Sono stati trattati dunque i temi del-
le nuove tecnologie che coinvolgono
i ragazzi più di quanto i genitori e gli
insegnanti possano pensare (Facebo-
ok, MySpace, Twitter, Instagram, Mylife,
Linkedin, Bebo, Friendster, ecc.)
È stato necessario far comprendere e
spesso non è risultato semplice, che la
rete nasconde anche delle insidie e delle
conseguenze giuridiche dell’agire con
tali strumenti, tra tutti i casi dei giochi
on line, delle
app
gratuite e dei Servizi
in abbonamento.
Altro aspetto imprescindibile è stato
quello di centrare l’attenzione dei ra-
gazzi sull’utilizzo del cellulare e su con-
cetti basilari di chi ne sia la proprietà e
di conseguenza la responsabilità civile
e penale per comportamenti scorretti
legati al suo utilizzo.
Durante le lezioni vi è stato un riscon-
to di grande curiosità intellettuale, ma
anche di evidente carenza di conoscen-
za sulle conseguenze dell’agire e sulle
potenzialità anche dannose mediante
un uso scorretto del
web
e del cellulare.
Sono state dedicate specifiche lezioni
a tali problematiche a cui gli alunni han-
no prestato una particolare attenzione,
partecipando con vivacità ai dibattiti
conseguenti ed alle domande in un pa-
norama oramai vasto e variegato.
Tra le insidie della rete sono stati trat-
tati i temi del furto dell’identità e quindi
della possibilità che navigando, seppu-
re per divertimento, la propria identità
possa essere “rubata” per scopi illegali.
Sono stati evidenziati altres i pericoli
legati all’apertura di allegati in cui siano
attivi virus particolari quali
Crypto locker,
mediante cui vengano crittografati tutti
i dati e di conseguenza richiesto il pa-
gamento di un “riscatto”per ripristinarli
oppure uno tra gli ultimi in ordine di
tempo quale
Mozartbot
.
Per sensibilizzare i ragazzi al tema
dell’adescamento è stato necessario
spiegare loro che in rete è possibile cre-
are qualsiasi tipo di “identità”virtuale ed
attraverso i social network e nelle chat è
possibile instaurare rapporti di fiducia e
confidenza reciproca senza mai vedersi
nè guardarsi negli occhi.
Cyberbullismo e
bullismo nelle
scuole
Durante l’anno scolastico 2015-2016,
nell’ambito di un progetto del Consiglio
Nazionale Forense e gli Ordini degli Av-
vocati, è stato intrapreso un percorso
che ha visto coinvolti alcuni avvocati,
Consiglieri dell’Ordine degli Avvocati
di Pordenone, gli alunni e gli insegnanti
di Istituti comprensivi della Provincia di
Pordenone, resisi disponibili e soprattut-
to sensibili all’argomento del cyberbul-
lismo e del bullismo nelle scuole, in un
periodo particolarmente delicato anche
per il recente caso che ha visto coinvolta
una ragazzina dodicenne pordenonese,
vittima di alcune vessazioni anche in via
telematica, tali purtroppo da indurla al
tentativo di suicidio.
In un proliferarsi di eventi e di con-
vegni sul tema del bullismo, la parti-
colarità dell’intervento degli avvocati
è stata quella di portare agli alunni un
contributo attivo, ma soprattutto conse-
guente alla concretezza dei casi trattati
nei propri studi e nella necessità della
comprensione da parte dei ragazzi di
alcuni principi giuridici fondamentali.
Tale Progetto è risultato in realtà pio-
nieristico ed anticipatorio del Protocollo
tra il Consiglio Nazionale Forense (CNF)
ed il Miur.
1
Il Protocollo prevede l’inse-
rimento nella programmazione scola-
stica dell’insegnamento da parte degli