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COSTRUIRE UN MODELLO E PRATICHE D’INTERVENTO PER AZIONI
DI SUPPORTO ALLE RETI LOCALI DI ORIENTAMENTO
Nel mese di novembre 2014, il tema delle funzioni di sistema è stato ulteriormente ampliato e
declinato dalla Conferenza Unificata all’interno del documento sugli Standard minimi dei servizi
e delle competenze professionali degli operatori di orientamento
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.
Il focus istituzionale sulle funzioni di sistema ha la finalità di rendere possibile ed effettiva una
governance multilivello
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necessaria per “
coordinare e condividere i processi decisionali delle politiche
di orientamento, in cui ciascun soggetto si riconosce partner corresponsabile di una strategia che,
coinvolgendo sia il livello politico-istituzionale sia quello tecnico-operativo, valorizzi la programmazione
e la realizzazione di interventi di orientamento integrati, continui e rispondenti ai bisogni della persona
”.
In dettaglio, l’operatività delle funzioni di sistema è necessaria per sostenere: la
programmazione
di piani d’intervento rispondenti alle esigenze dei diversi territori e sistemi; il
coordinamento
al
fine di produrre integrazione e messa in rete dei servizi e nel contempo migliorare la qualità delle
prestazioni offerte al cittadino; la
valutazione
, per promuovere la cultura del monitoraggio e
della valutazione degli interventi di orientamento. Si tratta evidentemente di azioni destinate non
direttamente ai cittadini, ma ai sistemi territoriali dell’istruzione, formazione, lavoro, università,
con strumenti ed iniziative a supporto dei decisori pubblici, dei coordinatori, degli orientatori, degli
insegnanti e degli altri attori del sistema dell’orientamento.
L’operatività di tali funzioni è determinata anche dalla disponibilità di modelli teorici di riferimento,
metodologie e strumenti che possano permettere agli enti territoriali competenti di intervenire
concretamente in modo rapido, informato ed efficiente. Già nel 2007, attraverso un percorso di
confronto a livello internazionale denominato “
Guidance Innovation Relays Centers
” (GIRC)
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era
stato proposto il modello teorico di riferimento (adottato poi anche dalla Conferenza Unificata), che
articolava le funzioni di sistema in quattro aree di natura diversa, ma strettamente interconnesse:
1.
assistenza tecnica alla governance del sistema di orientamento, da intendersi come attività
di assistenza tecnica nella fase di programmazione delle linee di indirizzo;
2.
formazione permanente degli operatori del settore, anche con il riconoscimento di figure
professionali, analisi dei fabbisogni formativi, promozione di interventi di formazione iniziale e
continua;
3.
promozione della qualità dei servizi in termini di condivisione di standard di erogazione, pro-
duzione di materiali, monitoraggio degli interventi e azioni di valutazione di efficacia ed efficienza;
3 Accordo tra Governo, Regioni ed Enti locali sul documento recante: “Definizione di standard minimi dei
servizi e delle competenze professionali degli operatori con riferimento alle funzioni ed ai servizi di orientamento
attualmente in essere nei diversi contesti territoriali e nei sistemi dell’Istruzione, della Formazione e del Lavoro”.
Repertorio atti n. 136/CU del 13 novembre 2014.
4 Linee Guida Nazionali sull’Orientamento del 5 dicembre 2013.
5 Il progetto Pilota GIRC è stato finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Leo-
nardo Da Vinci. Il modello delle funzioni di sistema è contenuto nella pubblicazione finale “Processi e percorsi
per un orientamento di qualità – Manuale GIRC”, 2007, alla cui stesura hanno contribuito, tra gli altri autori:
Maria Grazia D’Angelo, Maria Luisa Pombeni, Annamaria Bonardi, Luca Carugati, Gaetano Martorano, Luis
Sobrado Fernández e Elena Fernandez Rey.
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