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QUADERNI DI
ORIENTAMENTO 45
1. la necessità di personalizzazione del ma-
nuale digitale, nel senso della possibilità
di combinazione delle risorse esterne ed
interne, per la progettazione di percorsi
adatti ai diversi stili di apprendimento
degli studenti;
2. la necessità di formati più aperti e stan-
dard e di semplificazione delle procedure
di accesso alla licenza d’uso del manua-
le;
3. l’utilità e la velocizzazione degli accessi
ad Internet per facilitare la sincroniz-
zazione e la condivisione, limitando al
massimo l’uso a livello locale dei conte-
nuti dopo il download.
Gli studenti dal loro punto di vista,
espresso attraverso interviste, hanno mo-
strato una forte motivazione verso l’uso
dei manuali scolastici digitali e le attività
ad essi connesse.
In ambito più generale è emerso che
l’apporto dei manuali digitali favorisce l’in-
terdisciplinarietà e la costruzione di per-
corsi coerenti, personalizzabili e interattivi,
anche attraverso l’accesso a risorse multi-
mediali editoriali e di libera circolazione
in Internet.
Si tratta, come è facile osservare, di un’e-
sperienza interessante, di largo respiro per
la sua durata e per l’entità del campione
statistico adottato. Una sperimentazione
che ha indicato anche alcune prospettive
future:
1. la predisposizione di nuovi programmi e
sistemi di competenze che tengano con-
to delle nuove forme di alfabetizzazione
informatica, che si sono sviluppate negli
ultimi anni;
2. la diffusione di strumenti come il tablet
in classe e lo sviluppo di ambienti di
apprendimento in grado di ospitare, in
modo adeguato, le attività digitali per
l’insegnamento e l’apprendimento.
Comparando questa sperimentazione
francese con la realtà italiana, ci sembra di
poter dire che mancano nel nostro Paese
esperienze così strutturate e validate sull’u-
so dei manuali digitali, pur a fronte di molti
progetti portati avanti da scuole, istituzioni
scolastiche, ministero e anche editori.
IL MANUALE DIGITALE
NELLA SCUOLA
ITALIANA: UN
DIBATTITO APERTO
Se una sperimentazione ben articolata,
diffusa e validata sull’uso dei manuali e
degli ambienti di apprendimento digitali
nella scuola stenta a trovare un suo spa-
zio in Italia, tuttavia il dibattito su que-
sto tema non è mancato in questi ultimi
anni. Convegni e seminari organizzati da
università, istituzioni scolastiche, case
editrici, spesso patrocinati dallo stesso
Ministero, hanno alimentato la discus-
sione in modo vivace e ricco di stimoli
e indicazioni.
Per fare un solo esempio, vale la pena
ricordare il convegno
“Uno, nessuno, cen-
tomila. Libri di testo e risorse digitali per la
scuola italiana in Europa.”
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organizzato
presso la Scuola Normale Superiore di Pi-
sa, al quale hanno partecipato ricercatori
universitari, editori scolastici, dirigenti e
docenti di scuole impegnati in questo
ambito, alla presenza dello stesso Mini-
stro dell’Istruzione, dell’Università e della
Ricerca Maria Chiara Carrozza.
Emergono in questo dibattito alcu-
ne idee forti che mettono in relazione il
cambiamento del libro di testo scolastico
nella sua nuova dimensione digitale, le
risorse per l’apprendimento, l’organiz-
zazione stessa dei contenuti nelle nuo-
ve forme di testualità e l’organizzazione
della didattica. Si confrontano sostan-
zialmente alcune tesi in parte difformi
in parte convergenti.
Una prima tesi riconosce al testo carta-
ceo una sua importanza di primo piano
per i notevoli vantaggi cognitivi che esso
offre agli studenti, dimostrandosi ancora
sufficientemente funzionale al processo
di insegnamento. Questa tesi è ancora
largamente diffusa tra gli insegnanti e
condivisa in buona parte dagli editori,