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ORIENTAMENTO SCUOLA E FORMAZIONE
I
Il vecchio manuale
cartaceo lascerà il posto
al manuale digitale.
Ci troviamo di fronte
a cambiamenti
straordinari che
invertono il rapporto tra
le tecnologie e le forme
che il sapere assume
nella sua trasmissione
MANUALI SCOLASTICI
DIGITALI E AMBIENTI DI
APPRENDIMENTO
UN DIBATTITO APERTO NELLA SCUOLA
ITALIANA
Giuseppe Di Tonto
ad entrare in una nuova dimensione della
comunicazione, quella digitale, attraver-
sando una fase, anche lunga, in cui le due
forme sono obbligate a convivere.
Proveremo ad applicare questo schema
interpretativo all’evoluzione dei manuali
scolastici cartacei verso il digitale così come
si è realizzato in un processo per nulla con-
cluso, negli ultimi anni nella scuola italiana.
NORME INERENTI
L’ADOZIONE
SCOLASTICA DI TESTI
CARTACEI E DIGITALI
Proviamo a ripercorrere brevemente le
tappe legislative che hanno gradualmente
prodotto la diffusione dell’editoria digitale
nella scuola italiana. Il primo provvedimen-
to governativo in cui si fa cenno esplicito
all’uso di testi scolastici digitali risale al
2008. La norma legislativa prevedeva che
“a decorrere dall’anno scolastico 2008-2009,
i libri di testo per le scuole del primo ciclo
dell’istruzione, di cui al decreto legislativo
19 febbraio 2004, n. 59, e per gli istituti di
istruzione di secondo grado sono prodotti
nelle versioni a stampa, on line scaricabile
da internet, e mista”.
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A partire dall’anno scolastico 2011-2012,
il collegio dei docenti avrebbe dovuto
INTRODUZIONE
Il manuale scolastico cartaceo sul quale
hanno studiato generazioni di studenti, con
le sue pagine sgualcite e le note a mano
prese durante la lezione del professore,
sta per lasciare il posto al manuale digitale
con il suo corredo di risorse di contenuti e
ambienti di apprendimento. Il passaggio
non è e non sarà semplice per le contra-
stanti spinte di docenti, editori, istituzioni
scolastiche, famiglie e studenti.
Sono in gioco professionalità messe in
discussione, quelle dei docenti e degli au-
tori, interessi economici non indifferenti
di editori, ma in direzione opposta delle
famiglie e non manca la voce dei diretti
interessati, gli studenti, che spingerebbe-
ro verso strumenti di comunicazione più
vicini alle pratiche comunicative, ormai
consolidate, dei cosiddetti “nativi digitali”.
1
Il tema è complesso e investe anche altri
aspetti, oltre a quelli citati, come il rapporto
tra le tecnologie e le forme che il sapere
assume nella sua trasmissione. L’abitudine
consolidata alla forma tecnologica del libro
cartaceo, inconsapevolmente interiorizzata,
può rendere difficoltoso il passaggio ad
una diversa forma tecnologica di organiz-
zazione del sapere, quella digitale, ancora
non interiorizzata.
La scuola organizzata solidamente e da
tempo sulla forma tecnologica del libro è
chiamata, come del resto tutta la società,
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