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QUADERNI DI
ORIENTAMENTO 45
adottare esclusivamente libri utilizzabili
nelle versioni on line scaricabili da inter-
net o mista.
Dal 2008 ad oggi le disposizioni legisla-
tive adottate con la legge n. 133 hanno
subito notevoli modificazioni, spesso det-
tate da contrastanti esigenze da conciliare,
attraverso accelerazioni e rallentamenti del
processo che era stato avviato. Citiamo solo
alcuni dei più significativi passaggi.
Con i l Dec re to Mi n i s te r i a l e de l
26.03.2013, PROT. N. 209
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il Ministero di-
sponeva che
“Per l’anno scolastico 2014-
2015, il collegio dei docenti è
tenuto ad
effettuare le nuove adozioni dei libri nella
versione digitale o mista” che dovranno
avere caratteristiche specifiche indicate nel
provvedimento
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e secondo un principio
di gradualità che prevedeva l’adozione“
…
per le classi prima e quarta della scuola
primaria, per la prima classe della scuola
secondaria di primo grado e per la prima
e terza classe della scuola secondaria di
secondo grado.”
Non mancavano indicazioni anche sul
costo dei libri scolastici che, in caso di
adozioni di testi esclusivamente digitali,
avrebbe dovuto comportare un calo dei
tetti di spesa del 30%. La reazione degli edi-
tori
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non fu certo tenera nei confronti del
provvedimento legislativo, che in qualche
modo cominciava ad erodere un mercato
che ammontava ad oltre 650 milioni di eu-
ro all’anno, ma non erano del tutto prive
di significato altre problematiche che gli
stessi editori mettevano in luce e cioè la
disponibilità della banda larga nelle scuole,
la mancata preparazione dei docenti alla
cultura digitale, la disponibilità dei supporti
tecnologici da parte degli studenti.
Un passo indietro sembra essere quello
dettato con le misure varate dal Ministro
Carrozza nel cosiddetto “Pacchetto scuola”
e tradotte nella Legge n.128 dell’8 novem-
bre 2013
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.
La precedente disposizione
“Per l’anno
scolastico 2014-2015, il collegio dei docenti
è tenuto ad effettuare le nuove adozioni dei
libri nella versione digitale o mista”
con-
tenuta nel già citato D.M del 26.03.2013,
PROT. N. 209 veniva riscritta nella nuova
forma “
Il collegio dei docenti può adottare,
con formale delibera, libri di testo ovvero
strumenti alternativi, in coerenza con il
piano dell’offerta formativa, con l’ordina-
mento scolastico e con il limite di spesa
stabilito per ciascuna classe di corso”
, la-
sciando aperta la possibilità ad una duplice
interpretazione, di tipo restrittivo oppure
estensivo.
Alcune attente letture di tutto il prov-
vedimento legislativo ed in particolare
del suo allegato tecnico, hanno messo in
evidenza come, in realtà, la normativa si
muovesse in una direzione più radicale e
progressiva della precedente spingendo
verso
“l’adozione da parte delle scuole e
degli insegnanti di Data Base multimediali
per la didattica. Si legge infatti nell’Allegato
tecnico “… nella realizzazione dei libri di
testo digitale avranno particolare rilievo gli
strumenti dello story telling multimediale,
dell’infografica e della visualizzazione in
forma interattiva di dati e informazioni“.
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Insieme all’indicazione di nuove tipologie
di contenuti digitali, liberamente disponi-
bili in Internet e assemblabili per le pro-
prie classi il docente può, in questa ottica,
progettare in proprio i materiali didattici
rinunciando all’adozione di un manuale
scolastico.
In definitiva i docenti potranno libera-
mente optare tra tre soluzioni:
1. “Adottare i libri analogici e/o i contenuti
digitali degli Editori proposti dagli edi-
tori scolastici tradizionali, forzati dalla
liberalizzazione ad innovare in questo
campo.
2. Utilizzare contenuti digitali e testi dispo-
nibili in rete in modalità “free” o “creative
commons”, ad esempio i “classici” non
più sotto “diritti” disponibili, ad esem-
pio, all’interno di Google Libri (books.
google.it/) o le video lezioni delle TED
conference.
3. Utilizzare testi, materiali didattici e con-
tenuti digitali progettati dai docenti stes-
si o da altri docenti. Come ad esempio i
“libri di testo” del progetto Book In pro-
gress, manuali scritti dagli 800 docenti
della rete nazionale del progetto che
permette un risparmio di circa 300 euro
rispetto ai tetti di spesa del Ministero.”
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