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ORIENTAMENTO E SCUOLA
AUTISMO E
COMUNICAZIONE NON
VERBALE
LE ESPRESSIONI DEL VOLTO E DEL CORPO
Jasna Legiša, Giulia Sponza
L
eggere, fin dalle
prime manifestazioni
dei sintomi, il
comportamento non
verbale delle persone
affette da disturbi dello
spettro autistico risulta
fondamentale alla luce
delle attuali conoscenze.
Per le persone che,
per definizione,
presentano un deficit
nell’area comunicativa
e, in particolare, nella
comunicazione verbale,
le espressioni del volto
e del corpo rivestono il
più importante valore
comunicativo
INTRODUZIONE
Il termine “autismo” raggruppa diversi
disturbi che presentano la caratteristica
comune della compromissione della co-
municazione. Attualmente non si è ancora
in grado di avere un quadro completo di
tale disturbo pervasivo dello sviluppo,
invalidante e che limita e danneggia mol-
teplici aree comunicative, tra cui quelle
relazionale ed espressiva.
La comunicazione è un processo di tra-
smissione di informazioni di varia natura,
che avviene tramite segnali codificati se-
condo regole note sia al mittente che al
destinatario; i segnali, una volta decodi-
ficati, attivano una serie di processi inter-
pretativi che portano alla comprensione
del messaggio. Il codice, dunque, è un
elemento fondante della comunicazione
in cui, oltre al canale verbale che prevede
l’uso del linguaggio scritto o orale, c’è
anche quello non verbale che riguarda
la mimica facciale, i gesti, le posture, gli
aspetti non verbali del parlato, lo sguar-
do. L’imparare a conoscere il codice del
linguaggio del corpo diventa dunque fon-
damentale per entrare in relazione con
soggetti che presentano disturbi dello
spettro autistico in quanto, anche in as-
senza del canale verbale, esso permette
di comprendere i loro stati d’animo, di
migliorare le relazioni e di sviluppare la
comunicazione. Da ciò deriva l’estrema
importanza, per gli operatori, i familiari
e tutte le persone che fanno parte della
realtà relazionale del soggetto affetto da
sindrome autistica, di acquisire le abilità
necessarie a cogliere i messaggi che egli
costantemente comunque invia per co-
municare uno stato d’animo, un bisogno,
o semplicemente per creare una relazione.
In quest’ottica, anche i comportamenti
aggressivi, autolesionistici, stereotipati
acquistano un nuovo significato che va in-
terpretato alla luce delle diverse caratteri-
stiche che mettono in evidenza una o più
proprietà del comportamento analizzato
e ne determinano un’interpretazione che,
in ogni caso, aiuta a chiarire il messaggio
comunicativo sottostante.
IL COMPORTAMENTO
MIMICO DEL VOLTO
NELLE PERSONE
AFFETTE DA DISTURBI
DELLO SPETTRO
AUTISTICO
Una delle questioni fondamentali che
ci siamo posti (Legiša et al. 2013) è quella
di cercare di capire se le difficoltà nel fun-
zionamento emotivo in tali soggetti sono
dovute ad un’alterazione del comporta-
mento espressivo, oppure a diversità nel
funzionamento delle risposte del sistema
nervoso autonomo, oppure infine a deficit
nella valutazione soggettiva. I risultati del