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ORIENTAMENTO E SCUOLA
costruirono un archivio che contemplava
ogni possibile movimento muscolare, la
sua durata e la sua intensità.
Essi associarono le variazioni nell’a-
spetto osservabile del volto all’azione dei
muscoli corrispondenti e crearono uno
strumento affidabile per la classificazione
dei comportamenti facciali, ovvero per
una razionale e scientifica codificazione
degli stessi.
Il FACS classifica gli spostamenti musco-
lari nelle Unità d’Azione. Ciascuna Unità
d’Azione rappresenta la deformazione
prodotta da un gruppo di muscoli in
modo tale da ottenere una particolare
espressione emotiva.
Nell’ultima versione del FACS (Ekman,
Friesen, Hager 2002) sono descritte 41
Unità d’Azione relative ai movimenti del
volto e alcune Unità che rendono conto
dei cambiamenti nella direzione dello
sguardo e nell’orientamento della testa.
Il FACS permette di codificare l’inten-
sità di ogni Unità d’Azione, usando una
scala a 5 punti (traccia lieve, marcato, pro-
nunciato, forte, massimo) e la sua durata,
indicando l’inizio, l’apice e la fine di ogni
Unità d’Azione.
La Tecnica di Decodifica è necessaria
affinché i punteggi ottenuti applicando
il FACS, che sono unicamente descrittivi,
forniscano il significato di un determinato
comportamento facciale.
Nel Laboratorio NeuroComScience,
situato presso il Parco scientifico AREA
Science Park di Trieste, è stata elaborata
la tecnica di decodifica più completa si-
nora elaborata.
Tale tecnica prende in considerazione
tutte le indicazioni dei sistemi interpreta-
tivi precedenti, cioè l’ EMFACS / FACSAID
(Ekman e Friesen 1982) e il MAX (Izard,
1979), integrandole con i risultati di tutti
i lavori scientifici disponibili.
In questo sistema sono classificate le
emozioni primarie, le emozioni seconda-
rie, gli illustratori, le manipolazioni.
L’applicazione di tali tecniche ai disturbi
dello spettro autistico permette di inter-
pretare in modo più corretto il significato
delle espressioni emozionali del volto,
con conseguente successivo migliora-
mento della comunicazione.
ESEMPIO DI ANALISI
DELLE ESPRESSIONI
FACCIALI: LEGGERE LA
SORPRESA E LA PAURA
NELL’AUTISMO
La paura è un’emozione primaria, molto
presente nei bambini affetti da autismo. L’e-
sperienza della paura viene fatta quando le
persone temono un danno, che può essere
fisico, o psicologico, o entrambi. In gene-
rale, il comportamento (o reazione) che fa
seguito all’emozione di paura è quello di
allontanarsi, di chiudersi e di proteggersi.
L’osservazione dei primi segni di questa
emozione facilita la gestione dell’intera-
zione con i soggetti affetti da autismo, in
quanto si può prevenirne la chiusura, mi-
gliorando la comunicazione.
Le espressioni facciali dell’emozione di
sorpresa e dell’emozione di paura tendono
a confondersi a causa di diversi movimenti
in comune, ma il loro significato ed il com-
portamento successivo sono del tutto di-
versi. In sintesi, nella sorpresa si riscontrano
l’innalzamento delle sopracciglia, gli occhi
sgranati ed il rilassamento della mandibola.
Nella paura, invece, le sopracciglia, ol-
tre ad innalzarsi, si corrugano, e inoltre si
assiste ad una contrazione della bocca.
Tali movimenti possono essere sottili e, in
ogni caso, le espressioni risultano meno
complete nelle persone affette da auti-
smo (vedi ad esempio, su questo punto,
Bryson 2004, Legiša, Messinger et al. 2012
e Yirimiya 1994).
Nella prima foto si possono notare un
innalzamento delle sopracciglia (nel siste-
ma FACS ciò corrisponde all’AUs 1+2), gli
occhi sgranati (AU5) e il rilassamento della
mandibola (AUs 25 + 26). Tali configurazioni
muscolari appartengono all’emozione di
sorpresa se sono di durata brevissima (un
secondo o meno), mentre sono riconduci-
bili all’emozione di interesse se presentano
una durata più lunga.
Nella seconda foto, invece, possiamo
osservare l’innalzamento delle sopracciglia
e, allo stesso tempo, il loro corrugamento
(AUs 1+2+4); si può anche rilevare la con-
trazione della bocca (AUs 14+20+25+26).