ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
un’esperienza di ospitalità degli studenti liceali di Trieste alla luce della Legge 107/2015
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tolineare che la nuova alternanza rispetto ai
provvedimenti precedenti allarga l’orizzonte delle
opportunità, prevedendoun insiememoltoampio
di potenziali partner e di possibili azioni/espe-
rienze di apprendimento in alternanza, non solo
durante l’orario scolastico e non solo nel nostro
paese, ma anche all’estero, grazie ai programmi
Erasmus + (
.
Quindi tante opportunità che, se adegua-
tamente progettate, possono costituire impor-
tanti occasioni per l’orientamento (cfr. Progetto
M.U.S.A del Veneto).
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Coinvolgimento del
Consiglio di classe
Un’altra condizione per assicurare valore
sia agli obiettivi dell’alternanza sia a quelli
dell’orientamento è il coinvolgimento del Con-
siglio di classe che, prima ancora di essere un
aspetto da affrontare sul piano di un diverso
modello organizzativo della scuola che non si
affida unicamente alla delega al “referente”, si
fonda su una visione educativa globale dove
l’orientamento è il fil rouge che attraversa in
modo continuo e trasversale tutto il progetto
educativo.
Nella nuova progettualità della scuola l’al-
ternanza non è mai pensata come una “mate-
ria” a parte, ma una modalità didattica da cui
possono trarre beneficio le diverse discipline,
sviluppando interdisciplinarietà e superando
eccessive separatezze.
Naturalmente ci sono ruoli diversi per il
personale, dal dirigente scolastico al tutor,
dai docenti delle discipline al referente, e sono
diverse le fasi e i compiti previsti dalla procedura.
Le scuole che hanno riportato risultati
positivi alla fine del primo anno di esperienza
testimoniano che, per garantire una nuova vi-
4 Il Progetto pilota “M.U.S.A.” (acronimo di Università +
Musei eMinistero+Università+Alternanza), èunaproposta
di percorsi di alternanza scuola-lavoro, attivata in 34 licei
del Veneto.
sione globale didattica e orientativa, il progetto
deve nascere dal Consiglio di classe e rispondere
nei risultati da conseguire allo stesso organo
nella sua collegialità.
Lo sviluppo di competenze
trasversali
Se una buona progettazione e il coinvol-
gimento del Consiglio di classe
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costituiscono
condizioni di base per il successo di una nuova
alternanza, un ulteriore punto da approfondire
riguarda lo sviluppo di competenze trasversali.
Le diverse teorie pedagogiche e psico-
logiche che, riaffermando la centralità della
persona e l’importanza di processi di lifelong
learning and guidance, hanno dato nuovo va-
lore all’educazione informale/non formale e al
ruolo educativo dell’impresa e dell’ambiente,
sottolineano la rilevanza delle cosiddette com-
petenze trasversali per garantire una migliore
occupabilità e un’effettiva cittadinanza.
Non solo per il lavoro, ma anche per la vita
personale e sociale, secondo la prospettiva di
“career designing” e di “life designing”.
Quando le aziende lamentano le carenze
del sistema scolastico e formativo, fanno rife-
rimento ormai più che a conoscenze tecniche,
che spesso ritengono indispensabile aggiornare
on the job, a competenze trasversali quali saper
stare in un ambiente di lavoro, imparare ad
aggiornarsi, sviluppare autonomia, prendersi
responsabilità, risolvere problemi, comunicare,
orientarsi, essere flessibili.
Nell’ambito delle competenze trasversali,
che costituiscono ormai uno degli interessi
principali anche nella selezione del personale,
si prendono in esame le competenze impren-
ditoriali e le Career Management Skills.
5 D. lgs 22/008, art. 4 (Criteri per la gestione): “Il con-
siglio di classe individua gli obiettivi delle azioni (di
orientamento) e le modalità di svolgimento, programma
le attività relative, valuta l'efficienza e l'efficacia dell'in-
tervento proposto.”