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QUADERNI DI
ORIENTAMENTO
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XII
perché, effettivamente, risulta molto
portata per una formazione nel campo
del sociale dove l’apporto della sua mul-
ticulturalità rappresenta un vantaggio
nella comprensione di problematiche
interculturali.
Per la sottoscritta è stata una soddi-
sfazione aver conseguito da parte dei
ragazzi una riflessione seria, abbastanza
obiettiva, sulle convergenze, effettive
o meno, tra la sfera degli interessi (ciò
che mi piace fare) e quella delle abilità
(ciò che potrei saper fare). L’obiettivo
finale in effetti era proprio portarli ad
una sorta di autovalutazione obietti-
va sulle proprie potenzialità. Troppo
spesso, infatti, accade che diversi alunni
sovrastimino le proprie abilità, maga-
ri complice la famiglia, o, in certi casi,
ove siano presenti anche problematiche
psicologiche, sociali o di integrazione,
ragazzi che non si sentano assolutamen-
te abili in nulla. Ecco, in alcuni soggetti,
che hanno partecipato alla sperimenta-
zione, ho notato da una parte un sano
ridimensionamento, in altri, per contro,
una presa di coscienza delle proprie reali
potenzialità.
Al termine dell’attività al computer
ogni ragazzo, diligentemente e indivi-
dualmente, ha compilato il questionario
sulla sperimentazione, dimostrando di
aver preso parte a questo progetto con
molta serietà e responsabilità. In una
classe, dove il livello medio di matura-
zione non era proprio eccelso, la par-
tecipazione al progetto sperimentale
ha dato uno sprone alla loro crescita
individuale e di gruppo.
Valentina Zanier
Docente
referente per le attività
di Orientamento
Istituto Comprensivo Altipiano
Scuola secondaria di I grado
“De Tommasini”- Trieste
alunni le potenzialità del programma.
I ragazzi hanno partecipato con gran-
de entusiasmo sia perché conoscevano
già S.OR.PRENDO sia perché la nostra
terza è risultata essere l’unica classe di
scuola media ad aderire alla sperimen-
tazione.
Prima di affrontare il questionario ab-
biamo esaminato insieme il concetto di
“abilità”, abbiamo letto assieme tutte le
domande proposte e ho fatto loro no-
tare che, essendo il questionario stato
concepito per ragazzi più grandi e/o
adulti, su alcune abilità (ad es. “guidare
la macchina”) avrebbero dovuto cercare
di“immaginare”la propria abilità, anche
sulla scorta delle loro attuali conoscenze
in merito, come alcune regole stradali,
il sapere usare un mezzo come la bici-
cletta, sapersi muovere nel traffico etc..
Inizialmente solo per sovvenire a
necessità di ordine pratico e logistico
(mancanza di un’aula di informatica ove
poter far lavorare tutti assieme), ho do-
vuto istruire in modo approfondito due
alunni, particolarmente abili, che sono
stati nominati ufficialmente tutors af-
finché potessero agevolare l’approccio
e l’utilizzo del software ai compagni e
seguirli durante il questionario.
Gli alunni in questione hannomostra-
to grande affidabilità, impegno e senso
di responsabilità nel seguire gli altri. In
certi casi hanno addirittura fatto rico-
minciare il questionario ai compagni che
avevano dimostrato di non avere bene
afferrato il senso e che quindi stavano
rispondendo erroneamente.
La meticolosità dei due tutors ha fat-
to sì che l’esito dei questionari per la
maggior parte è stato molto utile ed
illuminante per la gran parte, aprendo
ulteriori possibilità e facendoli riflettere
su alcune scelte già formulate in sede di
preiscrizione al ciclo superiore che sono
state ridiscusse.
Un esempio fra tutti, l’alunna straniera
era estremamente soddisfatta della pos-
sibilità di diventare mediatrice culturale
Nel corso dell’anno scolastico da
poco concluso 2011/2012 presso la
classe terza E della scuola media De
Tommasini di Trieste, sezione a tempo
prolungato presso il plesso di Banne,
in qualità di docente coordinatrice e,
allo stesso tempo, di referente per le
attività di Orientamento, ho proposto
la sperimentazione del software S.OR.
PRENDO nella sua nuova edizione com-
prendente la sezione“abilità”, aderendo
ad una proposta del Centro Regionale
per l’Orientamento.
La mia classe, poco numerosa ma che
presentava numerose criticità (due alun-
ni certificati, due alunni con DSA, un’a-
lunna straniera) poteva rappresentare,
secondo me, un campione piuttosto
valido dell’utenza media presente nella
realtà attuale delle scuole secondarie di
primo grado della nostra regione.
Gli alunni avevano già una buona
dimestichezza relativamente all’uso di
S.OR.PRENDO, che era stato loro illu-
strato già a fine della classe seconda
dalla sottoscritta, al fine di favorirne
l’approccio e l’uso durante le attività
orientative dell’anno successivo, ed era
già stato usato individualmente da cia-
scuno, nellamodalità originaria, in classe
terza. La fruizione dello strumento era
stata preceduta da un ripasso generale
sul software e da consigli per ottenere
un risultato efficace (attenzione al si-
gnificato delle domande, ricorso alle
spiegazioni dettagliate offerte sia sulle
domande che sulle professioni, evitare
al più possibile di rispondere inmaniera
superficiale...). I risultati, anche a parere
degli stessi ragazzi, erano stati abba-
stanza buoni.
Soltanto un alunno, certificato, aveva
affrontato il questionario con il supporto
dell’educatrice.
A maggio, dopo aver partecipato ad
un seminario di aggiornamento sulla
nuova versione di S.OR.PRENDO con
l’utilizzo delle domande sulle abilità,
ho accettato la sfida di“testare”sui miei
LA SPERIMENTAZIONE
DEL SOFTWARE S.OR.PRENDO/ABILITÀ
IN UNA CLASSE TERZA
DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO“DE TOMMASINI” DI TRIESTE
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