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QUADERNI DI
ORIENTAMENTO
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XVII
In questo percorso c’è stata una con-
divisione delle conoscenze attraverso
un rapporto interculturale paritario,
si è puntato molto sulla relazione, gli
studenti ne sono stati la parte attiva, si
sono ascoltati senza giudicare ricono-
scendo la soggettività unica e irridu-
cibile di ciascuno ed accettandone le
differenze personali, familiari, culturali,
sociali, religiose, di età, di livello di au-
tostima, per condividere l’esperienza:
insomma insegnare e imparare sono
stati reciproci.
È stato fondamentale che l’esperienza
personale sia diventata orientativa per
gli studenti che hanno fatto un bilancio
delle loro competenze, hanno ripen-
sato alle esperienze passate in termini
di successi e di difficoltà incontrate ri-
elaborando alla conclusione i signifi-
cati dell’esperienza e le risorse messe
in campo e trasferendo i risultati sulla
prosecuzione del percorso formativo e
sulla progettualità professionale futura.
Il tema del lavoro ha appassionato il
gruppo ed oltre a scrivere in italiano un
curriculum, una lettera di presentazio-
ne o simulare un colloquio di lavoro ha
permesso di condividere le difficoltà di
accesso al mondo del lavoro e di trat-
tare molti argomenti: la situazione in
Italia dove lavorano più di due milioni
di immigrati, il lavoro nero che interes-
sa un grande numero di stranieri, l’im-
prenditoria straniera in Italia, i motivi di
insuccesso da parte della migrazione
qualificata, ecc.
Il parlare di tutto questo anche in vi-
vaci dibattiti, ha aiutato a confrontarsi
e a conoscere meglio se stessi e gli altri
potenziando la capacità di autorientarsi
nel sistema formativo e nel mutevole
mondo del lavoro.
Sarina Grisafi
Docente
C.T.P. di via Petrarca
Udine
L’esplorazione delle abilità è stata
proposta prima a livello di gruppo al-
largato e in seguito anche individual-
mente. Quasi tutti gli studenti hanno
trovato il software utile, semplice da
utilizzare e hanno espresso il loro ap-
prezzamento per i collegamenti ai vari
siti consigliati per approfondimenti e/o
offerte del mercato del lavoro. Il percor-
so svolto è stato senz’altro positivo in
quanto ha aiutato gli studenti a riflet-
tere sull’importanza determinante che
hanno le abilità e su come migliorarle
e/o acquisirle in caso non si possieda-
no. Gli studenti hanno scoperto molte
professioni di cui ignoravano l’esistenza,
molte perché non praticate nei loro Pa-
esi e soprattutto hanno riflettuto sulla
compatibilità fra interessi, professioni
e abilità capendo quanto siano deter-
minanti la preparazione, l’esperienza e
la competenza nell’ambito lavorativo.
Un altro aspetto caratterizzante
l’occupazione è la corrispondenza tra
professionalità richieste e possedute.
Anche in questo caso è possibile notare
come pur in presenza di livelli di istru-
zione comunque elevati, gli stranieri
residenti si trovino a svolgere attività
di basso profilo professionale. Riflet-
tere su questo per un adulto straniero
rischia di essere frustrante, ma dopo un
primomomento di scoraggiamento può
diventare uno stimolo alla ricerca di so-
luzioni, indicazioni a percorrere la strada
del riconoscimento del titolo di studio
o alla frequenza di corsi di formazione.
Infine una fase di costruzione, di
decentramento ha coinvolto coppie o
triadi in attività reciproche e di mutua
interrogazione prima su storie del pas-
sato e poi su quelle del presente ed è
terminata con una riflessione formativa
in cui attraverso il lavoro di gruppo è sta-
to elaborato un processo di costruzione
collettiva di significati, rappresentazioni
e aperture possibili, capaci sia di rendere
esplicito ciò che è latente del proprio
modo di intendere il lavoro, sia di indi-
viduarne alcune potenzialità.
Parlare di lavoro a degli immigrati
adulti giovani o non più giovanissimi
che vogliono elevare la propria condi-
zione economico-sociale e realizzare
il proprio progetto di vita in un nuovo
paese di accoglienza desta sicuramente
molta attenzione ed interesse.
Un percorso di orientamento inserito
in un corso di italiano L2 fa leva sulla
motivazione che spinge la maggior
parte dei corsisti a tornare in età adulta
dietro i banchi di scuola: apprendere la
lingua italiana per comunicare e poter
grazie ad essa trovare più facilmente
un lavoro dignitoso, obiettivi essenziali
per integrarsi e abbattere quel muro di
diffidenza e di distanza che si crea con
chi ha origini diverse dalle proprie.
L’esperienza proposta ha interessato
un gruppo di adulti immigrati preva-
lentemente composto da donne, fra i
17 e i 50 anni, di diversa nazionalità. La
maggior parte degli iscritti è risultata
essere in cerca di prima occupazione o
disoccupata e le poche donne lavoratrici
erano impegnate nel terziario, soprat-
tutto nei servizi alla famiglia, dove in
Italia continua a crescere l’occupazione
straniera.
È stato realizzato un percorso formati-
vo autobiografico centrato sul singolo e
sul gruppo, questo ha responsabilizzato
e reso protagonisti i partecipanti.
Il percorso ha indagato, attraverso la
narrazione delle proprie storie profes-
sionali, alcuni processi di cambiamen-
to relativi al lavoro e al significato ad
esso attribuito dagli studenti e in un
secondo momento su come acquisire
informazioni sul mercato del lavoro, sulle
figure professionali per poi arrivare a
identificare gli interessi professionali di
ciascuno e formulare ipotesi progettuali.
È nella prima fase che è stata utilizzata
la parte del software S.OR.PRENDO ri-
guardante le abilità su cui era centrata la
sperimentazione per indurre gli studenti
a riflettere sull’importanza di avere le
abilità richieste per le professioni che
gli sarebbe piaciuto svolgere.
L’ESPERIENZA DEL CTP DI UDINE
CENTRO TERRITORIALE PERMANENTE DI VIA PETRARCA UDINE
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