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QUADERNI DI
ORIENTAMENTO
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rocinante nel corso dell’attività for-
mativa sono state vantaggiose per
l’azienda, se la stessa sarebbe inte-
ressata a inserire il tirocinante all’in-
terno del proprio organico e, in caso
a!ermativo, attraverso quale forma
contrattuale.
Il quadro emerso a seguito della
somministrazione dei questionari è
nel complesso positivo, sia in termi-
ni di formazione e crescita persona-
le/professionale dei tirocinanti, che
di adeguatezza e impegno degli
stessi dal punto di vista dei tutor
aziendali. Il punto critico principale,
condiviso da entrambi gli attori
dell’esperienza, è la durata del tiro-
cinio, che andrebbe prolungata per
ottenere un risultato ottimale sia in
termini di apprendimento e auto-
nomia nello svolgimento delle man-
sioni assegnate, che di acquisizione
di una adeguata professionalità.
CONCLUSIONI
Dall’esame della procedura attivata,
sono stati rilevati alcuni punti debo-
li, quali:
- il vincolo molto restrittivo dell’età
dei giovani che avevano accesso
al tirocinio (nella prima fase il
bando ammetteva solamente i
neo –diplomati entro 18 mesi dal
perseguimento del diploma);
- l’esistenza di bandi speci"ci per i
datori di lavoro e per i giovani,
che pur creando un bacino di of-
ferte e di domande di tirocinio,
non sempre riuscivano a rispon-
dere perfettamente alle esigenze
del mercato del lavoro e soprat-
tutto non erano in grado di farlo
con tempestività;
- il limite massimo di un solo tiroci-
nante per ciascun datore di lavo-
ro.
Da questa analisi è scaturita una
proposta di linee guide per l’avvio
di una seconda fase del progetto, di
cui si riportano le linee essenziali:
- la possibilità per i giovani di acce-
dere a questa opportunità "no a
30 anni;
- la redazione di un bando unico
per datori di lavoro e giovani, con
l’indicazione
dell’opportunità,
fatti salvi i principi del “buon tiro-
cinio” enunciati nella Carta dello
stagista;
- l’utilizzo di un metodo di incrocio
domanda-o!erta che si svolga di-
rettamente presso il Centro Pro-
vinciale per l’Impiego, senza un
ruolo diretto del Comune di Udi-
ne nell’individuazione delle due
parti;
- la possibilità per le aziende di ac-
cedere "no a 2 tirocinanti al mas-
simo (secondo le modalità enun-
ciate dalla legge 24.06.1997 n.
196 e D.M. 25.03.1998 n. 142).
Se la prima modalità di lavoro ha
consentito ad un gruppo di giovani
un accesso ad un’esperienza lavora-
tiva con funzione orientativa, evi-
denziando, al termine dello stage, il
desiderio di rivolgersi a nuovi per-
corsi formativi o professionali (non
sempre confermando la strada spe-
rimentata con il tirocinio), la secon-
da procedura ha maggiormente sal-
vaguardato le esigenze dei datori di
lavoro e premiato le eccellenze tra i
giovani, fornendo pertanto oppor-
tunità concrete di inserimento lavo-
rativo a coloro che superavano, sen-
za le facilitazioni dei bandi, la sele-
zione del mercato del lavoro.
Sonia Di Bernardo
Dipartimento politiche sociali,
educative e culturali
Agenzia Giovani
Comune di Udine