Editoriale
osa significa, oggi, orientare? A
questa domanda cercano di dare
una risposta i due articoli iniziali.
Per Roberta Focchiatti orientare
e orientarsi sono operazioni e
comportamenti intellettuali
complessi, indispensabili per
sviluppare nel soggetto la crescita
civile e democratica. Secondo
Marco VinicioMasoni bisognerebbe
inventare un nuovo nome il cui
significato comprenda
‘scuola,
formazione, orientamento‘
al fine di
coniugare i nuovi bisogni del presente
e superare obsolete concezioni di
orientamento e formazione.
All’internodel sistemadei servizi di
orientamento, l’esigenzadi un serio
investimentonella valutazione viene
sostenutadaRitaChiesa. A suogiudizio,
la valutazione deve assumere la forma
di
sistema nel sistema
orientamento,
per garantire la continuità e il
coordinamentodelle attività.
MarinaMoro analizza l’aspetto
relazionale nel contesto educativo:
il miglioramento della qualità della
relazione può essere raggiunto
attraverso un supporto alle
competenze socio-relazionali
dell’insegnante.
Il bisogno degli adolescenti di essere
ascoltati da un adulto competente,
viene presentato da Ornella Kratter
nella sua esperienza di psicologa
nello
Spazio di Ascolto
di una Scuola
secondaria di II grado. Carmela De
Caro ci propone un progetto con
allievi della prima classe della Scuola
secondaria di I grado.
Antonietta Petetti espone l’esperienza
della RegioneUmbria che ha avviato
unprogetto al fine di sviluppare le
condizioni per l’integrazione tra i servizi,
i soggetti istituzionali e gli operatori
di orientamento dei diversi ambiti
(istruzione, formazione, lavoro, sociale).
Andrea Laudadio, propone un
percorso di orientamento per adulti,
utilizzando le tecniche e le pratiche
narrative per portare il soggetto
a riflettere su di sé e sulle proprie
aspettative.
Valentino Gastini e Ludovica
Genovese affrontano il tema attuale
e complesso dei migranti. Nel paese
di approdo, spesso smarriscono i
punti di riferimento culturali e sociali,
rischiando di cadere, più facilmente,
nel disagio psicologico e nella
marginalità. Le grandi agenzie che
operano nel territorio (sanità, scuola,
centri per il lavoro, ecc.) sono, quindi,
chiamate a dare una serie di risposte a
questa
nuova popolazione
.
Nello
Spazio aperto
, Valentina Bach,
infine, ci illustra come lametodologia
dell’
Open Space Technology
aiuti
a rendere i processi partecipativi più
efficaci, più produttivi e nello stesso
tempo sia occasione di liberazione di
sinergie ed energie creative.
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QUADERNI DI
ORIENTAMENTO
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