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LIBRI
118
... SAI... IO HO I
PENSIERI DOLOROSI...
IL DOLORE DEL
BAMBINO ADOTTIVO E
L'ARTE DELLA SCATOLA
LORENA FORNASIR
(a cura di)
AZIENDA PER I SERVIZI SANITARI n. 6 "FRIULI OCCIDENTALE"
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO "IL NOCE", Pordenone, 2009
pp. 217
Copia del testo può essere richiesta all'Azienda n. 6 "Friuli Occidentale"
“ ..sai…io ho i pensieri dolorosi, ne
ho a bastanza”
è il pensierino scrit-
to da una bimba alla sua terapeuta
e che dà il titolo a questo bel libro
sull’adozione.
Il volume, oltre ad avere il grande
pregio di essere un testo profondo,
che parla di vita, di vite, di bambini, si
pone anche come stimolo per una ri-
flessione teorica e pratica nella quale
si incontrano il dolore del bambino
adottato e le difficoltà dei genitori
adottivi con le professionalità e le
competenze di operatori diversi che
hanno partecipato a questo percor-
so e che in questo percorso hanno
messo in gioco molte delle loro cer-
tezze professionali.
I pensieri dolorosi di alcuni bambini
che intraprendono il viaggio dell’ado-
zione non sono facili da cogliere, an-
che perché collocati in contesti cultu-
rali talvolta molto diversi, spesso per
altro viene trascurato il percorso attra-
verso il quale le coppie si avvicinano
e si avviano all’adozione, percorso
che talvolta è visto, nell’immaginario
sociale, come un progetto che magi-
camente rimetterà a posto tutto, un
approdo dove una coppia dà con-
cretezza al desiderio del bambino di
essere amato e desiderato.
Credo che questo progetto por-
ti ai percorsi finalizzati al sostegno
dell’adozione sostanzialmente due
aspetti assolutamente originali: il
primo riguarda l’approccio a que-
sta realtà complessa fatto in modo
corale, avvalendosi dell’esperienze,
di strutture e di professionalità di-
verse, collegate e in relazione tra di
loro, il secondo riguarda il metodo
che richiede il coinvolgimento tota-
le ed esperienziale di tutti gli attori
di questo scenario: bambini, fami-
glia e i diversi terapeuti.
Come dice nella prefazione il diret-
tore generale dell’ASS n. 6 “Friuli Oc-
cidentale”, che oltre ad essere l’edi-
tore di questo libro-testimonianza, è
anche la struttura ”istituzionale” che
ha dato l’avvio, nel territorio di perti-
nenza, al processo di riorganizzazio-
ne degli interventi nell’area dell’ado-
zione, “
l’istituzione è uno dei luoghi
possibili della mediazione esistenziale,
ma di fronte ad uno scenario di au-
mentata complessità sociale, diventa
sempre più chiaro che non si può fare
ameno della progettazione in rete
”.
Il lavoro in rete, infatti, rappresen-
ta un nuovo modo di lavorare su si-
tuazioni complesse, che richiedono
sguardi d’insieme, riconoscimento e
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