LIBRI
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“
La situazione gruppale
” scrive
Lorena Fornasir, curatrice del libro,
“
anche nella modalità più caotica e
dispersiva che i bambini dell’Atelier
hanno messo inizialmente in atto”,
è
stata un pulsare di forme in cui la
creatività si è dipanata in rapporto
ritmico tra l’attacco al pensiero e la
“
riparazione del danno vissuto con la
fantasia. L’immaginazione comune
ha rimesso in scena l’abbandono, la
perdita, il danno, la rottura dell’Io
.”
Questa scatola, che via via è diven-
tata prezioso contenitore in cui: “
or-
bitano e risuonano i bizzarri oggetti
della psiche: bellezza, gruppi, sistemi,
fantasmi, riparazioni”
questa scatola
verrà poi distrutta e questa distru-
zione permetterà, in un momento
successivo, di liberare la creatività e
darà l’avvio alla ricostruzione.
Il passaggio delicato e difficile
della riparazione-ricostruzione di-
venterà momento di “sanamento”,
di cura, di medicazione per tutti
i bambini, anche per quelli che a
questo momento non sono giunti o
si sono sottratti, perché non pronti
o perché il danno, il dolore, la ferita
non era riparabile in quel momento
o forse mai. Il dolore è in rapporto
con l’energia vitale del bambino,
può essere reso fecondo attraverso
la parola, la relazione, il conteni-
mento, ma dobbiamo anche saper
guardare e accogliere le esperienze
che non sono trasformabili.
Troviamo continuamente, in que-
sta seconda parte, esempi e storie
diverse, vite di bambini con espe-
rienze a volte così terribili da ane-
stetizzare e rendere muti, che si
intrecciano con vicende di coppie
costituite da persone, ognuna con
il proprio personale fardello di delu-
sioni e aspettative, drammi che tut-
tavia non sono solo individuali, ma
appartengono a tutta la società, la
nostra così come si è concretizzata,
drammi che per trovare una via di
evoluzione positiva debbono essere
condivisi.
“
Al danno
”, scrive ancora Lorena
Fornasir, “
non c’è risposta, ma può
non esserci fuga; … può esserci un
orizzonte dove amore, odio e cono-
scenza siano chiamati a misurarsi
non nell’esclusione ma nell’integra-
zione, affinché i bambini possano
abitare il mondo senza dimenticare,
senza cancellare ma forse, ”trasfor-
mare e inspiegabilmente perdonare
”.
Da segnalare poi i bellissimi dise-
gni che accompagnano, aprono e
chiudono le diverse parti di questa
pubblicazione.
Laura Ustulin