QUADERNO_33 - page 95

LIBRI
94
Umberto Galimberti
L’OSPITE INQUIETANTE
Il nichilismo e i giovani
FELTRINELLI, 2008
pp. 180 € 12,00
In questo suo libro, l’
Ospite in-
quietante
, Umberto Galimberti
raccoglie e ricostruisce i molti ar-
ticoli pubblicati sui vari giornali
ai quali collabora, sull’argomento
giovani. I capitoli prendono in con-
siderazione il malessere giovanile
nei suoi diversi aspetti risultando
esaustivi ed incalzanti soprattutto
per quanto riguarda l’illustrazione
e la denuncia del malessere giova-
nile.
L’autore parte da un analisi ge-
nerale della società attuale inscri-
vendo, in una cornice temporale
ampia, il fenomeno che è oggetto
del suo discorso per riconoscerlo
come figlio dell’ Occidente.
La nostra cultura (la cultura Occi-
dentale) è frutto dell’incontro tra
la cultura greca (con il suo senso
del divino e la sua fede nell’uomo)
e quella giudaico-cristiana che ha
come suo valore base la ricerca del
senso del vivere e di una terra pro-
messa
. Su queste fondamenta, su
questi valori (la vita si onora nel
darle un
senso, un fine, una meta
)
e sulla conseguente ricerca, soste-
nuta dalla fiducia nel futuro, si ap-
poggiano le culture occidentali.
E se nel corso del tempo, all’inter-
no di questa visione ottimistica,
fiduciosa del mondo, sono scom-
parse e si sono seccate le piante
del mito, della dimensione magica,
del divino altre hanno germogliato
e sono nate e cresciute: le piante
della scienza, del positivismo che
comunque promettevano un futu-
ro, vagheggiavano tempi migliori,
in una sorta di visione positiva di
un futuro-progresso-salvezza.
Oggi, dice Galimberti, questo
non succede più. Questo passag-
gio storico si inscrive in una più
ampia crisi del mondo occidenta-
le. Le piante del progresso, della
fiducia nella scienza sono sterili
e morte perché hanno mancato i
loro obiettivi (la scienza non ha
prodotto la terra promessa) e sul-
le loro radici si è innestata, quasi
come una pianta parassita, la tec-
nica, che non ha fine, non ha sco-
pi, né tanto meno etica: la tecnica,
per caratteristica sua intrinseca
ha un solo compito: creare nuovi
prodotti che funzionino, la tecnica
non si occupa di vita e di senso e
di terre promesse.
In questo deserto di senso, in
questa impossibilità di desidera-
re,
i giovani che sono il futuro
vivo-
no,
e
vivono male
.
Partendo da un’indagine con-
dotta in Francia, Galimberti entra
un po’ più nel concreto parlando
esplicitamente di una crisi non di
individui, di malesseri, non tanto
dei singoli, ma della società. Una
società non più sostenuta e nutri-
ta dall’idea di
futuro come promes-
sa,
ma minata e privata di energia,
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