Editoriale
La didattica laboratoriale
è argomento di analisi
in due articoli di questo numero
. F. Tessaro
con “
Benessere a scuola”,
mette in rilievo le po-
tenzialità del laboratorio di apprendimento, quale metodologia esemplificabile per la
realizzazione del
benessere a scuola
. Il senso interpretativo che l’autore propone, confi-
gura questo stato come una precaria condizione di equilibrio dinamico, all’interno del-
l’azione formativa e della relazione tra docente e discente, raggiungibile tramite una co-
stante modulazione nei processi di insegnamento/apprendimento. La pratica di labo-
ratorio opera un rovesciamento di prospettiva, spostando l’obiettivo didattico dalla co-
noscenza delle discipline, al modo in cui esse possono invece favorire la costruzione del-
la competenza nell’individuo. L’allievo costruisce attivamente il proprio sapere e go-
verna il dominio dei propri apprendimenti.
Sostenendo una significativa correlazione tra le pratiche didattiche attivate dalla scuo-
la, la conoscenza di sè e l’autorientamento,
C. Berto
con “
La didattica laboratoriale al servi-
zio dell’orientamento”
, indaga a sua volta gli aspetti metodologico/didattici di questa
strategia di lavoro, ricca di potenzialità espressive e di possibilità esperienziali. Ci por-
ta a considerarla una sorte di volano, in grado di trascinare con sé una molteplicità di
aspetti a carattere orientativo, fortemente innovativi, che vanno nella direzione della va-
lorizzazione degli studenti e dei loro vissuti, della realizzabilità di un processo di ap-
prendimento realmente significativo, e della motivazione intrinseca all’interno di una
dimensione cooperativa. L’autrice pone l’accento sui significativi cambiamenti relativi
al piano dell’insegnamento disciplinare e trasversale, delle metodologie centrate sulla
ricerca, del cooperative-learning e della personalizzazione dell’intervento formativo.
L’articolo redatto da
F. Sesti
, “
L’orientamento in prospettiva interculturale”
, mette in evi-
denza le problematiche che il sistema educativo si trova ad affrontare per la trasforma-
zione in atto della popolazione scolastica. Il principio di una mera integrazione appare
sempre più riduttivo ed elude la vera sfida che la scuola oggi è chiamata ad affrontare.
La società multiculturale, quale è quella in cui viviamo, richiede secondo l’autore, un
cambiamento radicale dei nostri criteri interpretativi ed una capacità nuova di proget-
tare la formazione delle giovani generazioni.
La sezione prosegue con la proposta di due articoli relativi alle ricerche condotte nel
contesto di alcune scuole secondarie. I contributi redatti da
S. Mosco
e
F. Ometto
, inqua-
drano la situazione orientativa riferita agli studenti frequentanti l’ultimo anno della
scuola superiore, le competenze orientative che hanno maturato e le problematiche che
il futuro pone loro.
G. Gulli
e
S. Pozzi
in una recente indagine della fondazione
IARD
, hanno esplorato i bi-
sogni orientativi degli studenti, nelle diverse fasi di transizione e di scelta e nell’artico-
lo “
Centra la scelta!. Un questionario di autovalutazione on-line”,
propongono le risultanze
del lavoro finalizzate allo sviluppo di percorsi, di strumenti e di condizioni per l’attiva-
zione di una progettualità consapevole.
Sempre in questa sezione ritorniamo a parlare del sistema rete con l’articolo
”Un siste-
ma di rete per l’orientamento”,
proposto da
L. Clama, D. De Carolis
e
A. Ferrari.
Gli autori
si soffermano sulla necessità di istituire reti che siano governate secondo modelli effica-
ci, basate sulla condivisione di obiettivi e strategie, da parte di tutti i partners, che si ri-
conoscono nel sistema ed hanno, al suo interno, pari dignità.
Infine
F. Batini
in
“Orientamento ed empowerment”
riprende le funzioni proprie del pro-
cesso di empowerment ed illustra un percorso narrativo collettivo, volto alla ricostru-
zione e alla valorizzazione delle competenze, in senso funzionale per lo sviluppo del-
l’autoefficacia della persona.
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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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