Il Progetto SedInOut “Sviluppo di una metodologia di gestione del rischio tramite la valutazione della disponibilità di sedimento al trasporto in massa in ambiente montano” fa parte della programmazione IINTERREG V-A Italia-Austria 2014-2020, codice progetto ITAT3032.


SedInOut è un Progetto transfrontaliero che vede coinvolte la Provincia Autonoma di Bolzano Ufficio geologia e prove materiali, la Regione del Veneto Direzione difesa del suolo, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Servizio geologico, il Land Carinzia Abteilung 8 Umwelt, Energie und Naturschutz Flatschacherstraßee e il Land Salisburgo Abteilung 6 Infrastruktur und Verkehr.


Colate detritiche e frane, rappresentano una minaccia per insediamenti e infrastrutture e costituiscono una criticità di primo ordine per la stabilità del reticolo idrografico alpino. Gli attuali cambiamenti climatici, attraverso il ritiro dei ghiacciai e la degradazione del permafrost, possono portare ad un aumento della disponibilità di sedimento sui versanti.


SedInOut, attraverso un’articolata collaborazione transfrontaliera, mira allo sviluppo di metodologie per la quantificazione e caratterizzazione del sedimento sui versanti, con particolare attenzione alla gestione sostenibile in chiave di mitigazione del rischio e del riutilizzo del sedimento.


Il progetto si prefigge, a partire da una serie di aree test, di sviluppare delle metodologie di raccolta e analisi dati standardizzate applicabile in prospettiva a tutto l’arco alpino. Si vuole creare una metodologia standardizzata per la valutazione del volume e delle caratteristiche dei sedimenti disponibili al trasporto in massa.


Nel contesto delle singole regioni e provincie coinvolte, SedInOut può fornire elementi utili alla pianificazione e gestione del territorio in attuazione delle norme di settore dei partner di progetto per la gestione del rischio idrogeologico.
SedInOut ha come scopo la realizzazione di linee guida per la sostenibilità delle mitigazione del rischio e la possibilità di valutare la manutenzione delle opere di difesa anche attraverso il riutilizzo economico dei materiali trasportati a valle, anche in ottica di un’economia circolare.
 

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