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CAMPANELLA
DIDATTICA INCLUSIVA A
SCUOLA
la via italiana all’handicap
Silvio Bagnariol
Quest’anno in Italia ricorrono i
quarant’anni dalla promulgazione
della Legge 517/77, che su ispirazione
del celebre “Documento Falcucci”
1
ha
aperto gradualmente l’inserimento
degli studenti con disabilità, anche gravi
e gravissimi, nelle scuole e nelle classi
comuni assieme ai loro coetanei senza
disabilità e inoltre ha istituzionalizzato
la figura del docente di sostegno.
Altri passi normativi fondamentali
sono stati fatti negli anni attraverso la
sentenza della Corte Costituzionale n.
215/1987 - che ha aperto il loro accesso
alle scuole secondarie di secondo
grado - la legge quadro 104/92 e i più
recenti D.M. 27/12/2012 e C.M. n. 8 del
6/3/2013 riguardanti le modalità di
apprendimento di tutti gli studenti con
Bisogni Educativi Speciali.
Ma il modello italiano all’inclusione
scolastica, conosciuto in tutto
il mondo come la “via italiana
all’handicap” (Piazza, 2004), presenta
oggi alcune criticità: come evidenzia
Ianes (2011), “oggi il processo di
integrazione non si discute ma
spesso è insoddisfacente nella sua
realizzazione” e “siamo ancora lontani
dall’inclusione, cioè dal riconoscere e
dal rispondere efficacemente ai diritti
di individualizzazione di tutti gli alunni
che hanno una qualche difficoltà di
funzionamento” (Ianes & Macchia,
2009, p. 13).
In sostanza oggi possiamo parlare
sicuramente di inserimento degli
studenti con disabilità nelle nostre
scuole, fatto che, negli anni ‘70 in Italia
fu visto come rivoluzionario, tuttavia
i problemi sull’applicazione di tale
modello sono ancora del tutto aperti
e possiamo parlare ancora poco di
realizzazioni efficaci di inclusione
scolastica.
Uno dei problemi della didattica attuale
è che setting di apprendimento poco
inclusivi (Bagnariol, 2014) producono
spesso il nascere di meccanismi di
“micro-esclusione” (D’Alessio, 2011)
e di “periferizzazione” (Dovigo, 2007)
degli alunni percepiti come diversi
e in difficoltà di apprendimento: in
queste classi è molto diffuso l’“effetto
condominio” – lo studente sta in
classe ma svolge attività diverse dai
compagni- e l’”effetto della comparsa” –
in cui lo studente partecipa alle attività
comuni marginalmente. In altri casi si
assiste a episodi in cui gli studenti con
disabilità sono spinti al di fuori della
classe verso spazi altri della scuola, in
cui si trovano più a loro agio perché
qui trovano materiali e strumenti per
apprendere.
Le tre vignette qui proposte raccontano
tre situazioni di apprendimento
differenti degli studenti con disabilità:
la fuoriuscita dalla classe verso spazi
L
a Campanella di questo
numero è nata dalla
collaborazione tra Marco
Ivan Blasutig, docente
curricolare e fumettista e
Silvio Bagnariol, docente
di sostegno e ricercatore
di didattica speciale
presso l’Università Ca’
Foscari di Venezia, che
firma anche il commento
nelle pagine successive
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