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LIBRI
TUTTAUN’ALTRA
SCUOLA
QUELLA DI OGGI HA I GIORNI CONTATI
Ci sono o ci sarebbero molti modi di
far scuola e uno di questi è chiamato
flipped classroom. In questo testo Gia-
como Stella non presenta solo la teoria
e la pratica, peraltro bene esposte, della
nuova tecnica di ‘far scuola’, ma fa par-
tire la sua analisi da alcune esperienze
sperimentate sul campo. Esperienze
vissute in prima persona non solo con
studenti ‘normali’ ma anche con allievi
DSA e con ragazzi definiti dislessici.
È interessante e profetico il sottotito-
lo:
Quella di oggi ha i giorni contati
. Ed è
vero e si potrebbe dire finalmente! Non
si possono cambiare le cose pensando
che gli studenti si adattino al modo,
vecchio e obsoleto, di insegnare dei
docenti ancorati a saperi tramandati da
altri, da una cultura che i ragazzi di oggi
percepiscono lontana, noiosa e a volte
inutile. Non che lo sia: è il loro modo di
vedere le cose diversamente da noi, e
loro sono il futuro, fondato sul passato
ma non incatenato ad esso.
Stimolante l’incipit del libro dove so-
no elencati 10 motivi per cui la scuola
fa male, partendo da una frase a tutti
nota: “
lo faccio per il tuo bene
”.
E quanti errori si fanno pensando di
fare il bene dei nostri figli e studenti.
Ci si può chiedere: il bene di chi? Se
è vero che ci sono anche molti docenti
che stanno male, che presentano gli
stessi sintomi di disaffezione verso la
scuola che manifestano gli studenti,
Giacomo Stella
Tutta un’altra scuola
Giunti, 2016
pp. 128 € 10,00
perché si continua ad insegnare nello
stesso modo? Perché non sperimentare
una nuova modalità?
Perché non possiamo pensare ad una
scuola diversa dove non si insegna ma
si guidano i ragazzi alla scoperta; non si
ordina ma si negoziano i saperi; non si
è in cattedra ma si stimola il confronto;
non si è ‘più’ o ‘meno’, ‘normali’ o ‘diversi’
ma un gruppo guidato alla ricerca della
conoscenza con l’introduzione, nella
didattica, delle esperienze che portano
alla teoria convenzionale?
Ed è quest’ultimo lo scopo finale del
docente e della scuola: la formalizzazio-
ne delle conoscenze, la regolazione dei
contenuti e dei significati.
Per dimostrare come ciò può avvenire
l’autore passa in rassegna i ‘mali’ della
scuola, definita come contenitore vec-
chio con vestiti nuovi che si sono succe-
duti negli anni. È una scuola immobile
dove stanno male anche i docenti, dove
spesso regna una didattica inutile, dove
vige il principio di prestazione e dove
si preferisce fare i bulli piuttosto che i
secchioni.
Allora ecco la proposta di ‘ribalta-
re’ la scuola, la proposta della flipped
classroom, del docente guida, della re-
lazione educativa. Ed è da qui che si
può ripartire, fin dalle classi prime della
primaria, utilizzando quello che c’è, i
media, l’informatica (come strumento
non come fine), la creatività, la manua-
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