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QUADERNI DI
ORIENTAMENTO 47
richieste dal MdL; difficoltà ad esercitare
una adeguata (auto)promozione delle
proprie abilità e competenze, sia per le
carenze linguistiche che comunicative
(linguaggio ridotto e bassa assertività);
tendenza a rivestire ruoli esecutivi, stan-
dardizzati e gregari non più ricercati dal-
le aziende locali, maggiormente rivolte
alla ricerca di profili generalmente più
istruiti, operativamente molto autono-
mi, duttili nell’esercizio delle mansioni.
ADULTI
OVER
50 CON BASSI
LIVELLI DI ISTRUZIONE
Soggetti
over
50, in maggioranza ita-
liani, generalmente autonomi e respon-
sabili e con un pregresso lavorativo di
lavoratori non qualificati, con più fre-
quenza afferiscono alla tipologia di svan-
taggio lieve. Soffrono il disagio di una
perdurante disoccupazione che erode,
rendendole più fragili, quelle capacità e
competenze socio-cognitive, riflessive
ed emotive che presiedono all’adat-
tamento a nuovi contesti di lavoro e
alle funzioni organizzativo-decisionali
che facilitano la produttività. Il fattore
età è molto penalizzante per un rein-
gresso nel MdL: sebbene le statistiche
provinciali indicherebbero un favore-
vole riscontro dovuto all’effetto degli
incentivi, le persone richiedenti aiuto ai
Servizi Sociali per la citata componente
‘
bassa istruzione – formazione’
e per la
sovrapposizione (
in toto
) delle carat-
teristiche già descritte per gli stranieri
(scarsa duttilità e flessibilità) risultano
pressoché bloccate nel riposizionamen-
to lavorativo.
GIOVANI CON DIFFICOLTÀ
RELAZIONALI
Riguarda ragazzi inoccupati tenden-
zialmente responsabili e collaborativi
alla relazione d’aiuto loro rivolta, desi-
derosi di accedere al futuro lavorativo
e contemporaneamente timorosi di
esprimersi fattivamente. Ad inizio per-
corso sono generalmente collocabili
nella forma più accentuata del profilo
dello
svantaggio lieve
ma, in quanto
giovani, il loro potenziale di sviluppo
(e di uscita dalle condizioni problema-
tiche) è generalmente molto elevato.
Denotano difficoltà nella dimensione
socio relazionale ed emozionale, tal-
volta inibizione sociale; soffrono di una
carente autostima che influenza le loro
capacità negoziali e l’assertività. La loro
sensibilità li rende fragili di fronte ai pic-
coli insuccessi, temono eccessivamente
il giudizio altrui. Le esperienze scolasti-
che possono essere interrotte ma non
è infrequente il possesso del diploma
superiore. Le citate difficoltà rallentano
le loro esperienze preparatorie al MdL,
ma questi giovani dispongono di mo-
tivazioni ad investirsi al cambiamento e
generalmente sono costanti ed affidabi-
li. Quando gli operatori concordano con
loro un percorso di sviluppo personale e
un supporto formativo, le esperienze
on
the job
(con borse sociali formative o ti-
rocini) ottengono discreti, se non ottimi,
esiti sia per l’acquisizione di fiducia di sé
che per l’incremento delle competenze
trasversali e operative.
AZIONI POSITIVE GENERALI NEL
PROFILO
Le persone afferibili al profilo di
svan-
taggio lieve
(di maggiore o minore gra-
vità) necessitano di percorsi strutturati
personalizzati, seguiti da operatori socia-
li ed educativi esperti nel fronteggiare
lo svantaggio adulto. La durata di questi
percorsi spazia solitamente dagli 8 ai 18
mesi, in relazione alla gravità, e si strut-
tura in pratiche di
self empowerment
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e di educativa per adulti. I trattamenti
sono improntati a condurre le persone
da una diffusa condizione di
learned
helplessness
(impotenza appresa) alla
condizione di
learned hopefulness
(fidu-
cia)
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, valutando e sviluppando diverse
modalità di interpretazione delle cause
che ostacolano i risultati, perfezionando
capacità riflessive e decisionali, e affron-
tando l’impostazione e gestione delle
principali scelte di vita in ambiti relazio-
nali e operativi. L’utilizzo di borse sociali
formative in contesti protetti perfeziona