QUADERNO 47 - page 59

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ORIENTAMENTO FORMAZIONE E LAVORO
sione dei ruoli all’uomo è delegato
il compito del sostegno economico
della famiglia è, quindi, maggiore
dovrebbe essere l’investimento del-
le risorse personali nello sviluppo
della carriera professionale e dell’i-
dentità di lavoratore con una con-
seguente forte centralità del lavoro.
Gli studi passati in rassegna da Ko-
stek (2012) sono contrastanti: in alcu-
ni non vi è alcuna differenza di sesso
nella Centralità del lavoro mentre in
altri, gli uomini, in generale, riporta-
no livelli di centralità del lavoro più
elevati. Ciò può essere il segno che
le forti trasformazioni sociali degli
ultimi decenni che hanno portato
a una maggiore parità di genere
nel mondo occidentale non hanno
ancora colmato tutte le differenze
rispetto al lavoro (guadagni e livelli
di carriera inferiori nelle donne) con
ripercussioni sulla centralità del la-
voro, senza contare che alle donne
è chiesto di investire e distribuire le
proprie risorse personali parimenti
in una molteplicità di ruoli, famiglia,
genitore, lavoro.
l
L’età:
Con l’aumentare dell’età la cen-
tralità del lavoro tende a crescere
come dimostrano alcune ricerche
citate da Bal e Kooij (2011). Aumen-
tando con l’età le responsabilità ver-
so se stessi e/o i famigliari maggiore
diventa la necessità di garantirsi una
stabilità finanziaria, che passa anche
attraverso una maggiore importanza
data al lavoro (Gould &Werbel, 1983).
È stato ipotizzato (Manneheim, 1975)
ma non ancora verificato, che la re-
lazione tra l’età e la centralità del
lavoro sia di tipo curvilineo in virtù
del fatto che possa essere meno
marcata tra i giovani e i lavoratori
più anziani: i giovani possono non
aver avuto abbastanza tempo da in-
vestire pienamente se stessi nel loro
lavoro, mentre le persone anziane
avvicinandosi alla pensione possono
iniziare a svincolarsi dal lavoro per
prepararsi alla vita di pensionato.
Bal e Kooij (2011), hanno anche ri-
scontrato che l’età svolge un ruolo
mediatore nel modo di “relazionarsi”
con l’organizzazione lavorativa da
parte di persone con alta o bassa
centralità del lavoro. Le persone con
un’alta centralità del lavoro tendono
ad avere un Contratto Psicologico
1
,
termine che si riferisce alle credenze
personali che si hanno nel merito
degli accordi e degli scambi con
l’organizzazione lavorativa cui si
appartiene, di tipo relazionale, in-
teso come un investimento per la
crescita della carriera professiona-
le. Al contrario tra le persone con
una bassa centralità del lavoro, si
riscontra maggiormente un modo
di relazionarsi di tipo transazionale,
inteso come un rapporto di minore
durata e volto a ottenere benefici
materiali. L’età, giovani lavoratori o
lavoratori adulti, rafforza queste due
tendenze, in particolar modo i lavo-
ratori adulti e con alta Centralità del
lavoro tendono maggiormente a un
tipo di contratto psicologico di tipo
relazionale.
l
Il livello d’istruzione:
Goldman (1973)
ha fornito prove che suggeriscono
che le persone che si pongono
obiettivi professionali elevati, inve-
stendo il loro tempo nella prepa-
razione per il lavoro attraverso un
percorso lungo d’istruzione, in linea
con i propri interessi e valori, hanno
maggiori probabilità di identificarsi
con il lavoro scelto e di metterlo al
centro della propria condotta di vita.
l
Le variabili personali: Le persone che
possiedono un’autoefficacia lavorativa
alta tendono ad avere anche unamag-
giore centralità del lavoro (Oguegbe
et altri, 2014). Ciò concorda con la
teoria di Bandura, dove le credenze
di efficacia personale contribuiscono
a incrementare sentimenti di serenità
nell’affrontare compiti e attività difficili.
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