QUADERNI DI
ORIENTAMENTO 44
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Gli impatti della crisi in atto sulla vita
delle persone e delle comunità locali si
esprimono in modi diversi. Ad esempio,
vanno considerati i costi socio-economici
che riguardano sia la perdita di reddito e
la conseguente riduzione dei consumi e
dei livelli di benessere sociale preceden-
temente raggiunti sia il calo di produtti-
vità con forte rischio di perdita di com-
petitività delle imprese; l’erosione delle
core competences
delle imprese e delle
persone; la riduzione del loro capitale
sociale e del livello di attività; l’aumento
delle diseguaglianze sociali nella capacità
di gestione delle attuali difficoltà.
A ciò si aggiunge il peggioramento dei
livelli di fiducia e speranza nella possibi-
lità che l’attuale crisi si risolva positiva-
mente e in tempi realistici. I dati della
European Commission
(2012, Eurobaro-
meter 338) sottolineano tra gli europei
percezioni di crescente impoverimento
sociale (80% dei rispondenti) e di ridu-
zione della speranza di miglioramento,
con addirittura un terzo delle persone
che si aspettano ulteriori deterioramenti
della situazione. In particolare, per quan-
to riguarda la situazione occupazionale,
le percezioni di scoraggiamento risul-
tano assai elevate con circa un quinto
di persone che non ritengono di poter
entrare o rientrare al lavoro nel giro di
un anno, né di ritornare ai precedenti
livelli di reddito.
Sono questi evidenti sintomi della dif-
fusione della
job insecurity
che rappresen-
ta una preoccupazione di base circa la
ridotta probabilità di inserirsi nel lavoro o
di mantenere la propria posizione lavora-
tiva. L’esistenza di un
clima di insicurezza
lavorativa
diviene un significativo fattore
di stress ampiamente studiato (Sora et
al., 2013) come causa non solo di disagio
psicologico, ma anche di disadattamenti
lavorativi come il disimpegno, condotte
di sfiducia organizzativa, di demotivazio-
ne e insoddisfazione, di riduzione della
produttività. In particolare, ciò si verifica,
con reazioni anche molto forti, quando
i lavoratori sperimentano una condizio-
ne di scarso sostegno sociale, da parte
dei colleghi e superiori, ma anche all’e-
sterno del contesto lavorativo, quando
attribuiscono al lavoro un posto molto
elevato nella scala dei loro valori, quando
si rendono conto di avere poche alterna-
tive occupazionali e quando non hanno
altre risorse economiche per gestire i
costi di una possibile disoccupazione
anche temporanea. Questi ultimi fattori
risultano fortemente peggiorati tra i la-
voratori manuali (rispetto alle posizioni
impiegatizie e manageriali), tra coloro
che hanno livelli formativi e dotazioni di
competenze più bassi e tra il lavoratori
di mezz’età o più anziani.
Oltre a esprimersi mediante l’attivazio-
ne di un clima sociale di incertezza, sfidu-
cia e forte preoccupazione per il futuro,
gli effetti della crisi socio-economica in
atto si manifestano attraverso:
a) l’aumentata diffusione di disagi perso-
nali e il peggioramento della salute e
benessere psicosociale (WHO, 2012);
b) un’accentuazione delle difficoltà dei
singoli nel progettare, riprogettare e
gestire i propri percorsi di carriera pro-
fessionale tesi al conseguimento degli
scopi desiderati per sé e i propri cari;
c) gli ostacoli crescenti nelle persone per
trovare o mantenere una significativa
direzione di sviluppo personale;
d) le incertezze nel conservare soddisfa-
centi relazioni familiari con il partner
e i figli;
e) la fatica nel continuare a garantire
livelli di reddito funzionali anche ad
una valida integrazione sociale nella
comunità.
Da parte dei più giovani si evidenzia
un aumento delle difficoltà nel coinvol-
gersi appieno nelle proposte educative
della scuola, nel potenziare le proprie
competenze professionali, nell’affron-
tare in modo costruttivo la precarietà
del lavoro, nell’orientarsi verso un’attiva
partecipazione sociale, con forti pericoli
di emarginazione e talvolta di esclusione
quando le risorse sociali e familiari risul-
tano più modeste.