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QUADERNI DI
ORIENTAMENTO 44
un laboratorio pratico e teorico che punta
attraverso il documentario alla ricerca di
“uno sguardo cinematografico sul reale”
e a farne sperimentare l’intero processo
di creazione.
L’ORA DI CINEMA!
A volte fra le proposte del formatore
e le legittime richieste di un insegnante
si possono creare dei difetti di comuni-
cazione che dipendono da un modo di
intendere il cinema che risente di una
lunga tradizione didattica piuttosto che
da mode educative o scelte pedagogi-
che. Quando la richiesta è quella di un
laboratorio che accomuni il cinema ad
altre discipline, la domanda che il forma-
tore si pone è: come il cinema interpreta
nel suo stesso farsi quella data disciplina,
quel dato argomento?
La risposta che fornisce, a partire dalla
propria preparazione specifica in Teoria,
Storia e Critica del Cinema, è una serie
di film che, collegati insieme, offrono
delle coordinate di quel dato tema, per
far partire un confronto. A volte, la stessa
richiesta, formulata dall’insegnante, pre-
vede nel formatore non solo e non tanto
una preparazione specifica nel campo
filmico, quanto la capacità di organizzare
un discorso disciplinare che prenda in
considerazione i film come esempi espli-
cativi di quel tema, a sostegno della tesi
esposta a parole.
I film, cioè, vengono utilizzati come
documento, per mediare più efficace-
mente un discorso in atto, per dare del-
le risposte definitive, cosa che il film, in
quanto creazione artistica (o quanto-
meno espressione di un soggetto), non
è in grado di fare e sostenere, tutt’al più
può testimoniare, pena il rischio di mi-
stificazione.
L’intento del formatore è quello di una
didattica DEL cinema e degli audiovi-
sivi, mentre in alcuni casi il docente si
aspetta una didattica CON il cinema e
gli audiovisivi.
Tra questi diversi intenti l’incontro è
sempre possibile ed anzi foriero di in-
teressanti mescolanze fra discipline e
linguaggi, e tanti laboratori condotti ne-
gli anni dai formatori della Mediateca
Pordenone lo testimoniano. Ne citiamo
alcuni, ma molti altri possono entrare in
questa offerta, dialogando con i formatori
affinché possano gestire
efficacemente il
modulo su entrambi i versanti, sia filmico
che disciplinare.
STORIA PER IMMAGINI
La macchina da presa proietta paure,
emozioni, gioie e dolori di una società, ma
ne racconta anche i cambiamenti in am-
bito economico e le modificazioni talvolta
anche strutturali che subisce nel corso dei
decenni.
Nel 1920, David Griffith, regista di “Na-
scita di una nazione” (1915) e di “Into-
lerance” (1916), presagiva la graduale
sostituzione dei libri di storia con i film
storici, sostenendo che il cinema inse-
gna in un lampo. In tempi a noi più vi-
cini, Gian Piero Brunetta ha scritto che il
grido della Magnani (
“Francesco! France-
sco!”)
in “Roma città aperta” (1945), il suo
divincolarsi e correre dietro al camion
con i prigionieri prima di cadere sotto
la raffica del mitra, hanno raccontato
la lotta al fascismo più direttamente e
emblematicamente di migliaia di do-
cumenti storici.
Il cinema ha avuto nel corso del No-
vecento un ruolo essenziale e fondante
per la memoria individuale e collettiva.
Il laboratorio mira a raccontare per im-
magini un periodo storico, i fatti che lo
hanno caratterizzato e il sentire della
popolazione in quel momento.
Non si farà didattica con l’audiovi-
sivo ma si cercherà di capire anche i
diversi livelli di approfondimento del
film, il contesto in cui è stato realizzato
e soprattutto il confronto tra riletture
diverse dello stesso fatto realizzate in
epoche diverse.