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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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li: rendere sempre più fluido ed ef-
fettivo l’incontro fra domanda ed of-
ferta, rimuovere gli ostacoli verso la
massima occupazione, supportare le
fasce deboli con interventi mirati,
promuovere la qualità delle risorse
umane.
Per fare questo la Regione Friuli Ve-
nezia Giulia intende:
- definire bene la missione del ser-
vizio pubblico e investire sulla sua
efficienza e competitività;
- creare le regole e mi riferisco in
particolare all’accreditamento, af-
finché la presenza dei privati sia
caratterizzata da livelli di qualità e
di trasparenza, nell’interesse degli
utenti: per questo vogliamo “alza-
re l’asticella” della qualità, per
usare una metafora del professor
Varesi, aiutando tutti affinché salti-
no meglio e non abbassandola,
come sembra fare la legge 30 e il
relativo decreto attuativo, autoriz-
zando tutti a fare tutto.
Questo è il senso anche di un forte
coinvolgimento delle parti sociali al
Tavolo della concertazione apertosi,
su queste tematiche, in queste setti-
mane.
I Centri per l’Impiego possono stare
sul mercato del lavoro: per questo
investimento sulla professionalità,
definizione della missione, forte ca-
pacità di diversificare e personaliz-
zare gli interventi, l’integrazione con
il sistema formativo sono contenuti
del lavoro impostato, che abbiamo
condiviso con le parti sociali e che
escono arricchiti da questa giornata
di lavoro.
che esisteva e probabilmente esiste
tuttora una domanda da parte dei
cittadini di servizi per l’impiego di
natura informativa ed orientativa a li-
vello personalizzato non pienamen-
te soddisfatta. Grazie all’integrazio-
ne, essa si è quindi potuta esprimere,
ha trovato riscontro ed ha provocato
modificazioni nella stessa organiz-
zazione dei servizi (come abbiamo
visto).
In secondo luogo si sottolinea come
vi sia comunque un peso relativa-
mente alto degli interventi erogati
nei confronti di fasce di lavoratori
con alto titolo di studio e/o occupa-
ti; ciò indica una certa capacità di
attrazione da parte dei servizi eroga-
ti dai Centri per l’impiego, nei con-
fronti di categorie di persone ritenu-
te “forti” sul mercato del lavoro. Ciò
contrasta con una diffusa convinzio-
ne di scarsa credibilità e idoneità del
servizio pubblico a fornire adeguate
risposte nei confronti di queste tipo-
logie d’utenza.
Inoltre emerge che le azioni orien-
tative, grazie anche all’impulso da-
to dall’applicazione del D.Lgs.
181/2000 alle misure di prevenzio-
ne alla disoccupazione di lunga
durata, hanno oramai raggiunto un
numero non troppo distante dal to-
tale degli iscritti ai Centri per l’im-
piego. E’ vero che più interventi
possono riguardare la medesima
persona, ma di converso può vale-
re anche la considerazione che per
molti lavoratori non sono risultati
necessari particolari sostegni, vista
la forte dinamicità del nostro mer-
cato del lavoro.
Una ultima considerazione deriva
dalle risultanze di una ricerca, sul-
l’efficacia ed efficienza dei servizi
di orientamento, svolta nel 2000,
cioè nel periodo in cui si stavano
realizzando concretamente i più
rilevanti processi di integrazione
dei servizi per l’impiego (nel loro
complesso), con le funzioni più
tradizionali in materia di colloca-
mento ed avviamento al lavoro. E’
emerso che la percezione da parte
dell’utente rispetto alla qualità ed
articolazione dei servizi offerti non
è più agevolmente circoscrivibile a
specifici strumenti, quali ad esem-
pio quelli di tipo orientativo oppu-
re di supporto all’incontro fra do-
manda ed offerta di lavoro. Dal la-
voratore viene piuttosto colta e va-
lutata l’attività del Centro per l’im-
piego nel suo complesso ed a poco
serve “targare” un intervento od un
altro con il metodo tradizionale
utilizzato dagli addetti ai lavori.
Questo fatto non è di per sé nega-
tivo: è uno degli effetti dell’integra-
QUADERNI DI ORIENTAMENTO
Iscr. Tribunale n. 774
Registro Periodici del 6/2/90
zione, che valorizza reciproca-
mente le diverse componenti del-
l’azione espressa dal servizio pub-
blico e che presenta, di volta in
volta, un percorso che viene visto,
da parte dell’utente, in modo ten-
denzialmente univoco, composto
da più tasselli fra loro incastrati.
Questo ci pone però un problema
ulteriore: proprio nel momento in
cui più si pone la necessità di svi-
luppare una metodologia e una
prassi che analizzi l’efficacia e l’ef-
ficienza degli interventi di politica
del lavoro, ed in particolare dei
servizi per l’impiego, si riduce la
visibilità dei singoli strumenti uti-
lizzati, coi quali siamo invece abi-
tuati a ragionare.
CONCLUSIONI
DELL’ASSESSORE
REGIONALE AL LAVORO,
ALLA FORMAZIONE,
ALL’UNIVERSITA’
E ALLA RICERCA,
ROBERTO COSOLINI.
Se l’obiettivo del Convegno odierno,
era aiutarci a tracciare una strada per
lo sviluppo e la valorizzazione del
sistema dei Centri per l’Impiego, è
un obiettivo che, grazie alla qualità
degli interventi e delle testimonianze
che abbiamo ascoltato, possiamo ri-
tenere del tutto raggiunto.
Un lavoro avviato dalla Regione, in-
sieme alle Province, certo faticosa-
mente, nell’estate scorsa, trova oggi
perciò nuovi spunti ed elementi che
ci aiuteranno nei prossimi decisivi
passaggi, ovvero:
- la definizione degli standard dei
Centri;
- un piano formativo per gli addetti;
- lo sviluppo e un più elevato livel-
lo di completezza e di integrazio-
ne del Sistema Informatico.
Vogliamo recuperare il ritardo, con-
sapevoli della maggiore complessità
della fase che si è aperta e che vedrà
un sistema di servizi sul mercato del
lavoro sempre più caratterizzato dal-
la presenza sia del pubblico che del
privato.
Alla politica spetta il compito, rispet-
to a questo mercato, di fissare le re-
gole e le condizioni affinché si rea-
lizzino alcuni obiettivi fondamenta-