Il 51,5 per cento del territorio comunale di Udine è tuttora destinato
all'agricoltura, mentre il 48,5 per cento della superficie comunale complessiva è urbanizzato. La
superficie agricola del Comune di Udine è dunque tuttora prevalente rispetto a quella destinata
alle abitazioni o alle attività produttive come ai servizi.
Per questo, per rilanciare il ruolo non solo di antica città emporiale ma anche di
riferimento rurale per un'area vasta del capoluogo comunale, con il sostegno della Regione il
Comune, in collaborazione con l'Università di Udine, attraverso l'azienda Servadei della frazione
di Sant'Osvaldo e con la Coldiretti, ha realizzato un Progetto Integrato Territoriale (PIT),
presentato nella sala del popolo della sede municipale, presente l'assessore regionale alle Risorse
rurali, agroalimentari e forestali Claudio Violino. L'assessore ha ribadito l'importanza di
preservare la superficie agraria, ancorché a ridosso di un grande centro abitato, quale elemento
caratterizzante di un territorio che ha fondato, nel passato, la sua economia proprio sulla
lavorazione delle campagne e sul commercio dei prodotti da esse ricavati.
''La terra - ha detto l'assessore - è un bene finito, e qualora venga destinato ad attività
dell'uomo diverse dal settore primario non viene più restituito all'agricoltura'' che svolge
invece compiti essenziali: fornisce all'uomo i prodotti per alimentarsi e concorre alla
salvaguardia del territorio. Proprio dall'agricoltura di prossimità della città, che viene
valorizzata da questo progetto, è possibile prendere lo spunto, secondo Violino, per concentrare
l'impegno del mondo rurale sulle produzioni di nicchia, di alta qualità, preferibilmente
biologiche, e da destinare ai consumatori a chilometri zero. Sono infatti queste le caratteristiche
nelle quali si rispecchiano le aziende agricole aderenti al progetto, impegnate nell'orticoltura,
nell'olivicoltura, nella zootecnia, nella viticoltura.
Il progetto ha ottenuto dalla Regione, tramite il Piano di Sviluppo Rurale, la somma di 350
mila euro, destinata al rinnovamento strutturale e agli investimenti delle aziende aderenti, alla
messa in rete delle stesse e di parte delle oltre 300 aziende esistenti su una superficie di poco
meno di 30 chilometri quadrati rispetto all'estensione complessiva del territorio comunale che è di
56,75 chilometri quadrati, e alla creazione e al potenziamento di spacci di vendita dei prodotti a
chilometri zero. Nell'occasione Violino ha voluto rilanciare all'intero mondo agricolo
regionale, traendo lo spunto dalla dignità, dalla dedizione, dall'impegno degli agricoltori di
prossimità della città, un messaggio forte a preservare l'identità del territorio e a fare sistema.
Ha poi citato l'esempio dell'agricoltura della Svizzera, che dalla Guerra del Kippur, quando furono
messe a rischio le scorte di grano duro, è diventata grande produttrice di tale cereale per
autoconsumo. Ovvero produce sul proprio territorio l'intera quantità di grano duro (con il quale
tra l'altro si produce la pasta) che è necessaria per il consumo interno della confederazione
elvetica.
La nostra agricoltura deve fare altrettanto, ovvero per Violino deve sapersi adeguare
alle mutate esigenze dei mercati. E, stante la crescente richiesta di prodotti biologici, a fronte
di una produzione complessiva regionale che è di molto inferiore alle esigenze del consumo interno
al Friuli Venezia Giulia, e di prodotti di nicchia e di qualità, deve trarre insegnamento dagli
agricoltori della cinta urbana udinese, e intraprendere la strada dell'innovazione e del
rinascimento del mondo rurale. L'obiettivo è l'evoluzione delle aziende agricole finalizzata
alla tenuta sui mercati e alla conquista di nuovi spazi. Nel corso della presentazione, il
sindaco di Udine Furio Honsell aveva rivolto parole di apprezzamento per l'attenzione prestata
dalla Regione alla nuova frontiera della civiltà contadina, costituita dalla valorizzazione della
ruralità periurbana.
INFO:
ass.agricoltura@regione.fvg.it
Segreteria Assessore; tel. 0432 -
555361
FOTO: Archivio Direzione Centrale risorse rurali, agroalimentari e forestali