Si è parlato di 'Agricoltura tra crisi e opportunità' a Maiano nella sala
consiliare del Comune, nel corso di un affollato incontro indetto dall'assessore regionale alle
Risorse rurali, agroalimentari e forestali Claudio Violino. La riunione, presenti molti
rappresentanti delle aziende agricole dell'area collinare, è stata l'occasione per poter presentare
ai rappresentanti del mondo rurale le prospettive che l'innovazione e le politiche di sistema volte
a valorizzare le peculiarità della filiera agricola possono consentire di delineare. Vi sono, per
esempio, settori di produzione agricola che sono tuttora sottodimensionati rispetto alle richieste
dei mercati.
L'Assessore Violino ha affermato nel corso del suo intervento, che la Regione, stante la
situazione economica generale, non si limita a predisporre strumenti di sostegno per le aziende
agricole a fronte della crisi, ma sta valutando le strategie necessarie per perseguire con esse il
cammino della ripresa e dello sviluppo, nel corso di un incontro con gli agricoltori della
zona collinare, svoltosi nella sala consiliare del Comune. Dopo il saluto del sindaco Claudio
Zonta, introdotto dall'assessore comunale Stefano Tuti, Violino ha sviluppato una minuziosa analisi
sul settore primario nel Friuli Venezia Giulia. Partendo dalla considerazione che, dagli anni del
'boom' economico del Paese, gli anni '60, quando in agricoltura era occupato il 45 per cento della
popolazione, si è passati agli anni dei grandi riordini fondiari, nel dopo terremoto del 1976.
Quando i cittadini occupati in agricoltura erano il 30 per cento, ma la Regione disponeva per il
solo comparto rurale di ben 450 miliardi di lire. Per arrivare ai giorni nostri: il 2 per cento
della popolazione lavora in agricoltura, mentre l'Amministrazione dispone di soli 50 milioni di
euro per il settore primario, le foreste, i parchi.Secondo l'assessore, questa progressiva
destrutturazione del mondo rurale fu dovuta nella prima fase alle opportunità offerte dagli anni
'70 dall'industria manifatturiera. Successivamente al progresso culturale della popolazione con
opportunità di lavoro diversificate. Quindi a una sorta di autoemarginazione dell'agricoltura dal
sistema economico e sociale. Dovuta forse anche al frazionamento dell'associazionismo del mondo
contadino. Del quale, però, la comunità deve avere la più alta considerazione in conseguenza del
ruolo determinante che esso svolge a favore dei cittadini, fornendo beni essenziali per
l'alimentazione e preservando il territorio dal dissesto, dove le attività agricole sono ancora
praticate. Occorre dunque, secondo Violino, che il mondo rurale si riscatti, e ritrovi un'autostima
che sia in linea con le reali potenzialità che l'agricoltura del Friuli Venezia Giulia può ancora
esprimere. Deve per questo fare sistema, e trovare strategie e ricette che valorizzino le carature
già esistenti sul territorio. Ecco la ricetta ipotizzata: filiera corta dei prodotti, qualità,
esaltazione delle peculiarità e della provenienza locale. Vanno altresì educati i consumatori a
selezionare all'acquisto i frutti del lavoro della nostra terra. Non solo perché più facilmente
controllabili, genuini e di pregio, ma in quanto, attraverso essi si sostiene l'agricoltura locale.
La quale potrà trarre anche da segnali di questo genere da parte dei mercati di collocazione dei
prodotti lo stimolo a rigenerarsi, divenendo protagonista del rinascimento della nostra civiltà
contadina.
Violino ha quindi citato, con la collaborazione di Serena Cutrano, responsabile del settore
finanziario della direzione centrale delle Risorse rurali, agroalimentari e forestali, lo stato
dell'arte dei fondi che la Regione ha erogato e sta per erogare agli agricoltori, attraverso gli
strumenti del bilancio dell'Amministrazione, del Piano di Sviluppo Rurale, e del Fondo di
Rotazione. E ha altresì anticipato che il prossimo 15 febbraio saranno presentati i nuovi bandi per
l'accesso ai benefici previsti dalla Misura 121 del Piano di Sviluppo Rurale. Saranno rivolti al
settore lattiero-caseario. Ma finanziamenti saranno assegnati anche alle aziende zootecniche
situate nelle zone vulnerabili dalla presenza di nitrati; nonché per la forestazione di terreni
agricoli e per il rimboschimento; e per le energie da fonti rinnovabili. Nel corso del dibattito
sono infine stati trattati ulteriori temi: dalle problematiche irrigue dell'area collinare, alla
crisi del ricambio generazionale nelle aziende rurali, all'esigenza di creare nuovi modelli
associativi tra gli agricoltori che possano favorire la coesione del mondo agricolo.
INFO:
ass.agricoltura@regione.fvg.it
Segreteria Assessore; tel. 0432 -
555361
FOTO: Archivio Direzione Centrale risorse rurali, agroalimentari e forestali