EQF
Dopo aver sviluppato il Quadro di riferimento per la definizione secondo standard comuni
delle competenze linguistiche, l'Unione Europea ha varato, nel 2008, il
Quadro europeo delle
qualifiche (EQF), con l'obiettivo di creare una griglia comune di riferimento sulla
base della quale classificare le qualificazioni (competenze professionali) acquisite dalle persone
al termine di qualsiasi percorso di apprendimento:
- formale (confermato quindi da un diploma o da un certificato ufficiale)
- non formale (corsi e iniziative formative che non rilasciano diplomi)
- informale (apprendimenti derivanti dall'esperienza, eventualmente sottoposti a
validazione nell'ambito di procedure di riconoscimento ove esistenti).
L'EQF è articolato in 8 livelli. Tale struttura a livelli permette di classificare secondo un
ordine crescente i risultati dell’apprendimento (learning outcomes), che sono descritti considerando le conoscenze (knowledge), le abilità (skills) e le competenze (competences). L'attribuzione di una qualifica ad un certo livello dipende dalla
complessità delle conoscenze/abilità richieste all’operatore, dall’autonomia con cui la mansione
deve essere svolta e dalla responsabilità che comporta (nei confronti del prodotto e di altri
collaboratori). L'EQF mira a facilitare una più agevole comparazione fra diversi sistemi nazionali
di qualifica esistenti in Europa e si propone di arrivare a una maggiore trasparenza delle
qualifiche, in modo da agevolare la mobilità professionale e geografica delle persone.
ECVET
Nel 2009 l’Unione Europea ha anche varato nelle sue linee generali il
Sistema Europeo
di Crediti per l'Istruzione e la Formazione Professionale (ECVET). Si tratta di una
metodologia complementare a quella adottata ormai da oltre un decennio dal mondo universitario
(nata dal cosiddetto Processo di Bologna, che ha portato a uniformare i percorsi accademici su
scala europea, istituendo il famoso 3+2, e un sistema di crediti – ECTS – che permettono di
integrare in un unico percorso esami svolti presso diversi Atenei). ECVET, a differenza del sistema
ECTS, si basa non sul carico di lavoro necessario a sostenere un esame, ma su stime riferite all’i
mpegno necessario a costruire una determinata “unità di competenza”, indipendentemente dal modo e
dal tempo effettivo impiegato per costruirla (studiando, facendo esperienza, alternando scuola e
lavoro, etc.). Il valore della competenza è considerato dunque analogo, indipendentemente dal modo
di acquisizione e dal tempo reale impiegato per acquisirla. ECVET si basa sui medesimi principi di
EQF e si fonda sul principio della cumulabilità delle unità di apprendimento. Le qualifiche
sono l'insieme di "unità di apprendimento" descritte in forma di
Knowledge, skills & competences. ECVET si propone di garantire la trasferibilità dei
crediti da un percorso formativo ad un altro, da un contesto geografico ad un altro. I crediti
ECVET possono essere rilasciati, previa valutazione, sia a fronte di percorsi formativi formali sia
sulla base del riconoscimento di competenze derivanti da apprendimenti informali e non formali.