Le attività regionali per il recupero dei siti contaminati e delle aree degradate per cause accidentali o derivate da attività antropiche.

Recupero dei siti contaminati e delle aree degradate

Il recupero dei siti contaminati e delle aree degradate da irrazionali attività antropiche e da cause accidentali rappresenta l'obiettivo da raggiungere individuando e definendo mediante il censimento dei siti e la realizzazione dell'anagrafe le priorità di bonifica.

È quindi necessario prevedere una pianificazione degli interventi che potrebbero rendersi necessari.
Ai sensi dell’articolo 242 (procedure operative ed amministrative) del decreto legislativo 4 aprile 2006, n. 152 e s.m.i., la procedura di approvazione dell'iter tecnico-amministrativo di bonifica dei siti inquinati presenti sul territorio regionale, è attribuita alla competenza della Regione che si avvale del parere di una Conferenza di Servizi di cui fanno parte diversi Enti competenti per territorio.
Nel settore delle bonifiche la Regione si è dotata di un Piano regionale di bonifica dei siti contaminati, approvato con Decreto del Presidente della Regione n. 039/2020.
Sono state effettuate alcune puntuali attività di verifica dei siti già individuati dal Piano di bonifica con l'utilizzo della tecnica del biomonitoraggio mediante i licheni e sono state eseguite alcune riprese aeree con scanner iperspettrale MIVIS.

Ritorna all'indice

Linee guida relative ai procedimenti di bonifica dei siti contaminati

Con delibera n. 1222 del 30 luglio 2021 è stato approvato il documento concernente “Linee guida relative ai procedimenti di bonifica dei siti contaminati”, completo degli allegati e della modulistica. Le linee guida sono redatte in riferimento ai procedimenti inerenti la bonifica dei siti contaminati di competenza della Regione (sono esclusi dal campo di applicazione i procedimenti di cui all'articolo 252 del D.Lgs. 152/2006 - SIN, in cui la procedura di bonifica è attribuita alla competenza del Ministero della Transizione Ecologica, e i procedimenti relativi ai siti, eventualmente inquinati, ove vengono immagazzinati i rifiuti dei materiali di cui al decreto del Ministero della Difesa 6 marzo 2008, in cui la procedura di bonifica è attribuita alla competenza dell’Amministrazione della Difesa).

Le istanze successive alla pubblicazione della deliberazione sul Bollettino Ufficiale della Regione, avvenuta sul n. 32 del 11 agosto 2021,  sono di norma presentate secondo la modulistica approvata.

La modulistica in formato editabile è scaricabile al seguente link.

Per il versamento dell'imposta di bollo da 16,00 euro, nel caso sia dovuta per l’emissione dei provvedimenti, è possibile scegliere tra il pagamento con il modello F23 o l'acquisto della marca da bollo. Di seguito sono riportate le istruzioni per la compilazione del modello F23 e il modulo di dichiarazione sostitutiva nel caso di acquisto di marca da bollo.

 

 

Ritorna all'indice

Regolamento articolo 242-ter D.Lgs. 152/2006

Sul BUR n.4 del 25 gennaio 2023 è stato pubblicato il Decreto del Presidente della Regione 16 gennaio 2023 n. 04/Pres. recante “Regolamento concernente la definizione dei criteri e delle procedure per la valutazione di cui all’articolo 242 ter del decreto legislativo 152/2006 con le relative modalità di controllo nonché l’individuazione delle categorie di interventi esentate”. Il regolamento adempie all’articolo 242-ter comma 3 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale) che prevede che per gli interventi e le opere individuate al comma 1 e al comma 1-bis del medesimo articolo, nonché per quelle di cui all’articolo 25 del decreto del Presidente della Repubblica 13 giugno 2017 n. 120, per le aree non ricomprese nei siti di interesse nazionale le regioni provvedono all’individuazione delle categorie di interventi che non necessitano della preventiva valutazione da parte dell’Autorità competente ai sensi del Titolo V, Parte quarta, del decreto, e, qualora necessaria, definiscono i criteri e le procedure per la predetta valutazione nonché le modalità di controllo. Il regolamento entra in vigore il 26 gennaio 2023.

DPreg. 16/01/2023 04/Pres

Allegato A - Domanda di parere

Allegato B - Comunicazione di avvio dei lavori

 

Ritorna all'indice

Sito di Interesse Nazionale di Trieste

Il D.M. 468/2001 “Regolamento recante Programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale” inserisce l’area del porto industriale di Trieste fra i siti inquinati a cui si applicano gli interventi di interesse nazionale ai sensi dell’art. 15 del D.M. 471/99 allora vigente (oggi art. 252 Parte IV, Titolo V del D.Lgs. 152/06 e s.m.i.).

Il sito è ubicato a sud-est della Città di Trieste e attualmente comprende un’area di circa 1.400 ettari. La parte a terra del sito occupa una superficie di circa 200 ettari, ricadente nei territori dei Comuni amministrativi di Trieste e Muggia e confina ad est con il Comune di San Dorligo della Valle; la parte a mare comprende 1200 ettari e si trova compresa entro la parte più orientale del Golfo di Trieste, coincidente con l’area portuale che si estende dal Molo V del Porto Franco Nuovo fino a Punta Ronco ed è delimitata verso il largo dalle dighe foranee.

Con il decreto n. 95 del 16 marzo 2021 del Ministro della Transizione Ecologica è stato ridefinito il perimetro del sito di bonifica di interesse nazionale di “Trieste” (in precedenza approvato con decreto del Ministro dell’ambiente del 24 febbraio 2003 e ridefinito con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare del 12 febbraio 2018). Per tutte le aree ricomprese finora nel SIN e non incluse nel nuovo perimetro la Regione subentra al Ministero nella titolarità dei relativi procedimenti ai sensi dell’art.242 del D.Lgs.152/2006.

 

MATERIALI DI RIPORTO NEL SIN DI TRIESTE

Con l’art. 41 del D.L. 69/13 (convertito con L. 98/13) tra le matrici oggetto di indagine e caratterizzazione come suolo vengono inseriti anche i materiali di riporto.
A seguito della conferenza istruttoria indetta dal Ministero dell’Ambiente in data 24-7-2015 si indica il link dell’ARPA FVG da cui  è possibile scaricare il Protocollo tecnico operativo per l’esecuzione del test di cessione previsto dall’art. 41, comma 3, del D.L. 69/13 (recepito con la L. n. 98/13) all’interno del SIN di Trieste.

 

ANALISI DI RISCHIO AREE EX EZIT

Con delibera n. 1517 dd. 04/08/2017 la giunta Regionale ha adottato il documento di Analisi di Rischio sito specifica", comprese le attività di progettazione ad essa propedeutiche, elaborata in ottemperanza a quanto previsto nell’allegato 1 al Titolo V del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. per le aree caratterizzate da EZIT in Valli delle Noghere/Rio Ospo (aree di proprietà EZIT e aree alienate da EZIT a privati)”. Il documento è stato trasmesso al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e agli enti competenti ai fini della sua approvazione ai sensi dell’articolo 242 comma 4 del decreto legislativo 152/2006 con nota prot. n. 34677 dd. 09/08/2017. A seguito della ridefinizione del perimetro del sito di interesse nazionale di “Trieste” per tali aree la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia è subentrata nella titolarità del procedimento.

Ritorna all'indice

Sito di Interesse Nazionale Caffaro di Torviscosa

Con decreto di data 31 marzo 2017 n.81 del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare è stato definito l’attuale perimetro del Sito di interesse nazionale. Con medesimo decreto, essendo rimaste all’interno del perimetro unicamente aree ricadenti all’interno del comune di Torviscosa (UD) e coincidenti nella quasi totalità con le aree occupate dall’insediamento industriale Ex Caffaro, è stata contestualmente variata la nomenclatura da Sito di interesse nazionale “Laguna di Grado e Marano” in Sito di interesse nazionale “Caffaro di Torviscosa”.

Documentazione consultabile e scaricabile presso il sito del Ministero della transizione ecologica all’indirizzo: https://www.mite.gov.it/bonifiche/documentazione-sin

Ritorna all'indice

SIQUI - "Sistema Informativo dei siti InQUInati"

E' la base dati di conoscenza ambientale del Servizio disciplina gestione rifiuti e siti inquinati della Direzione centrale ambiente ed energia relativamente ai settori delle aree degradate e dei siti inquinati.
I dati di SIQUI sono in grado di produrre conoscenze sullo stato dell’ambiente e/o  completare quelle già acquisite e il sistema può essere un importante supporto per tutti gli Enti locali o per chi abbia compiti specifici di vigilanza ambientale.
Al fine di avere una visione aggiornata dello stato delle matrici ambientali interessate da una possibile contaminazione, il Servizio disciplina gestione rifiuti e siti inquinati raccoglie e storicizza tutte le informazioni relative.

Il Servizio rifiuti e siti inquinati rende disponibile periodicamente un "Dataset pubblico di informazioni" consultabile dal portale degli Opendata regionale e un file in formato csv con la lista dei siti presenti nella base dati dell'applicativo SiQUI.

Opendata: Dataset informazioni siti inquinati


L’implementazione della base dati SIQUI dei dati relativi alle analisi fatte su oggetti territoriali puntuali quali sondaggi/piezometri/pozzi è oggi possibile utilizzando il file 

  " Acquisizione dati csv.zip

Si informa che è possibile scaricare il file in formato csv in cui inserire i dati delle  analisi relative ai punti d’indagine presenti all’interno di ciascun sito contaminato. Il file, completato seguendo le indicazioni per la compilazione, va poi spedito al Servizio disciplina gestione rifiuti all’indirizzo e-mail: rifiuti@regione.fvg.it unitamente ad un file in formato .shp (sistema di riferimento ETRF2000) contenente la corrispondente localizzazione dei punti di indagine su Carta Tecnica Regionale 1:5000.

Ritorna all'indice

Piano regionale di bonifica dei siti contaminati

Con delibera di Giunta regionale n. 495 del 9 marzo 2018 è stato adottato il Progetto di Piano regionale di bonifica dei siti contaminati, successivamente pubblicato sul BUR n. 13 dd. 28 marzo 2018.

La fase di consultazione della VAS ha avuto termine il giorno 28 maggio 2018.

Con delibera di Giunta regionale n. 1996 di data 26 ottobre 2018 l'Autorità competente del procedimento di VAS ha espresso parere motivato favorevole al Piano regionale di bonifica dei siti contaminati.

Con delibera di Giunta regionale n. 2114 di data 5 dicembre 2019 è stato adottato il Piano regionale di bonifica dei siti contaminati. il Consiglio delle autonomie locali, nella seduta del 20 gennaio 2020, ha deliberato di esprimere parere favorevole su tale deliberazione; la IV Commissione consiliare permanente, nella seduta del 5 febbraio 2020, ha espresso parere favorevole a maggioranza sulla medesima deliberazione.

Con delibera di Giunta regionale n. 244 di data 21 febbraio 2020 è stato approvato il Piano regionale di bonifica dei siti contaminati, comprensivo del Rapporto ambientale e della Sintesi non tecnica, e la Dichiarazione di sintesi di cui all’articolo 17, comma 1, lettera b), del decreto legislativo 152/2006.

Con Decreto del Presidente della Regione n. 039/2020, pubblicato sul I Supplemento Ordinario n. 14 del 25 marzo 2020 al BUR 13 del 25 marzo 2020, è stato approvato il Piano regionale di bonifica dei siti contaminati, comprensivo del rapporto ambientale e della sintesi non tecnica.

Ai sensi dell’articolo 13, comma 6 bis della legge regionale 34/2017 l'ordine di priorità degli interventi, nonché la stima degli oneri finanziari previsti dal Piano regionale di bonifica dei siti contaminati sono aggiornati annualmente con deliberazione della Giunta regionale.

Ritorna all'indice

.