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ORIENTAMENTO FORMAZIONE E LAVORO
Resterebbero “immuni” e di dominio
umano le attività
creative e dicomplessa
responsabilità decisionale
, in qualche mo-
do uniche a livello globale/territoriale: ma-
nagement, educazione, scienza e ricerca,
servizi complessi e personalizzati, attivi-
tà professionali, attività mediche, attività
sportive e spettacolo, che sfrutteranno
appieno i nuovi contesti e, in particolare,
l’immediato accesso all’immenso mercato
globale e alle sue platee.
L’
abbondanza
cui pensano Brynjolfsson
e McAfee prefigura un mondo migliore,
con più scelta, maggior varietà e qualità
più alta in molti campi della nostra vita.
Prefigura chirurgie perfette e non invasive
né distruttive; immagina, potenzialmente,
di ridare l’udito ai sordi e la vista ai ciechi;
prefigura accesso diretto ai migliori inse-
gnanti del mondo e insegnamenti perso-
nalizzati e controllati per ogni studente;
significa scomparsa dei lavori noiosi e fa-
ticosi e molte più opportunità per lavori
creativi e interattivi.
L’esplosione dell’e-commerce apre op-
portunità infinite di incontro tra offerta e
domanda in tutto il mondo. Veicoli come
E-bay e Etsy rappresentano e supportano
una possibile risposta imprenditoriale in
una nuova e differente economia. Così
come la nuova economia delle “App”, che
ha generato, secondo l’istituto di ricerca
PPI, 750.000 nuovi posti di lavoro solo negli
Stati Uniti nel 2013. E, ancora, nella nuova
economia digitale moltissimi servizi saran-
no ottimizzati e costeranno molto meno
(Uber e a siti web simili permettono di far
incontrare privati con posti liberi in auto
con chi avesse bisogno di compiere lo stes-
so tragitto). Molti servizi sono già gratuiti:
si pensi all’accesso al sapere (Wikipedia) o
al mondo dei giochi.
Sul lato negativo
, come esempio, il capo
del personale della Volkswagen ha recen-
temente (ottobre 2014) espresso la sua
opinione sul quotidiano «Suddeutsche
Zeitung» sostenendo che il turn-over (e il
passaggio generazionale tra anziani e gio-
vani) , in fabbrica, è , in larga parte, finito.
Perché al posto di coloro che stanno an-
dando in pensione «prenderemo i robot».
In ogni caso ci stiamo avviando verso
scenari completamente nuovi
: il futuro-
logo Richard Watson, nel suo
“The Future:
50 IdeasYouReallyNeed to Know”
(2012)
focalizza la completa destrutturazione del
lavoro, non più identificato da un luogo e
forse nemmeno più da un’organizzazione
definita. Cita, come esempio, Txteagle, la
più grande impresa del Kenya, con oltre
10.000 addetti, ciascuno dei quali lavora in-
dipendentemente, da qualunque luogo, su
piccoli progetti che gli vengono inviati di
volta in volta. Nessuno conosce i colleghi.
Scenari nei quali assisteremo sicura-
mente ad una continua riduzione della
domanda di beni materiali a favore di beni
immateriali e servizi, favorita anche dagli
sviluppi tecnologici delle comunicazioni
(Internet). Un esempio e un apparente pa-
radosso: il settore della fotografia è, nell’e-
conomia attuale e nei suoi indicatori (PIL) in
crisi da anni, perché non si producono più
pellicole e meno macchine fotografiche,
stampe e album; per contro, la fruizione e
il godimento dell’immagine, gratuitamente,
attraverso il web (Facebook, Istagram)e gli
smartphones, è immensamente cresciuta
in tutto il mondo per tutti. Immaterialità e
gratuità: piccolo assaggio di futuro.
J. Rifkin, nella suo recentissimo lavoro,
quasi compendio di tutti precedenti studi,
“La società a costo marginale zero”
(2014)
offre una visione positiva del futuro che
ci aspetta: una società completamente
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