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UNA SCUOLA TROPPO DISTANTE
LO STUDIO ci prepara al futuro?
Sin dalla più tenera età la maggior parte
della nostra vita viene trascorsa a scuola. Insie-
me a famiglia e amici, essa è uno dei principali
strumenti di formazione individuale. Ma questa
istituzione presenta sempre più difetti e sempre
meno pregi e non ha subito alcun miglioramento
rispetto ai tempi delle generazioni precedenti
alla nostra. Il sistema è sempre lo stesso: l’in-
segnante spiega “dall’alto” della sua cattedra
mentre gli alunni ascoltano in silenzio limitandosi
a prendere appunti.
Dunque la scuola non predilige il buon ra-
gionamento o il buon uso dell’intelligenza, ma
privilegia il saper imparare a memoria senza
capire effettivamente ciò che è stato studiato.
Questo è solo uno dei tanti problemi.
Le lezioni sono troppo monotone e poco
interattive e sempre più studenti si lamentano
del fatto che passano trenta ore alla settimana
a scaldare la sedia pensando ai fatti propri e non
provando il minimo interesse.
Il rapporto professore-studente spesso è
nullo e si tende a evitare ‘’scontri’’ per timore di
eventuali ripicche e ripercussioni sull’esito finale.
L’insegnante è visto come un’entità e non
come una persona con la quale ci si può confidare
e chiedere consigli. Inoltre spesso vi è un ‘’gap’’
d’età sostanziale, dunque troppo anziano e con
una mentalità totalmente diversa dalla nostra.
I maestri e i professori italiani sono i più
vecchi di tutto il continente. A dirlo è Eurostat,
che ha rilasciato un rapporto che da conto dell’età
del corpo insegnante a livello europeo con dati
aggiornati al 2014. Nella scuola primaria italia-
na il 52,7% delle maestre (a livello europeo le
donne rappresentano l’84% del corpo docente)
ha più di 50 anni. Questo significa che in media
un’insegnante su due ha mezzo secolo in più dei
propri studenti.
Ma la scuola dovrebbe essere anche una
sorta di “seconda casa” che ci prepara ad affron-
tare la vita serenamente, ma per noi studenti
‘’scuola’’ è sinonimo di ansia e stress e non è
vista come un luogo dove si ha la possibilità di
imparare e di arricchire le proprie conoscenze.
Questo rende l’apprendimento faticoso, noioso
e poco stimolante. Pochi sono gli insegnanti che
hanno la capacità di appassionare, piuttosto
siamo caricati di compiti e pagine da studiare
che ottengono l’effetto contrario.
Serve un processo di ‘’modernizzazione’’, ma
non bastano solo potenti computer e lavagne
multimediali; la scuola necessita di un vero e
proprio ‘’rinnovo’’.
Un cambiamento che parta dagli insegnanti
poiché il loro modo di insegnare spesso annoia
invece di incuriosire. Quindi “interesse” è la parola
chiave di un nuovo sistema scolastico capace di
GLI STUDENTI IN CAMPO
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