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ti per ragionare su temi e problemi
che i programmi scolastici non con-
templavano. Pertanto un giovane di
allora, che non coltivasse il proprio
narcisismo oppure becere visioni
reazionarie, ma cercasse valori e
collocazioni, preferiva immergersi
nella circolazione di quelle idee che
insegnavano a coniugare cultura e
società. E la fotografia si dimostra-
va come nuovo e sano strumento di
indagine.
La decisione di penetrare per im-
magini nel Friuli orientale era dun-
Le tappe della mia formazione gio-
vanile – culturale, politica, fotografica
– percorrono il periodo che va dai
secondi anni Cinquanta fino a tutti
gli anni Sessanta.
In quel tempo ribollente, le ansie
culturali della mia generazione erano
rivolte a temi, personalità, fatti sto-
rici, eventi culturali di tale quantità,
spessore e diversificazione che baste-
rebbe elencare anche alla rinfusa, per
capire che si trattava di un periodo
in cui avveniva una svolta storica. [...]
Bisognava essere acuti e autodidat-
RITORNO D’IMMAGINI *
Riccardo Toffoletti
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