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Editoriale
Come materia di studio
, il bullismo è arrivato in Italia
solo di recente, mentre nei Paesi scandinavi, per esempio, lo si studiava fin dagli anni ’70.
Questa tardiva presa di coscienza, è stata determinata dal salto di qualità, in termini ne-
gativi, assunto dal fenomeno che, sempre più spesso, ha trovato spazio nella ribalta quo-
tidiana. Ne parlano, nell’articolo d’esordio di questo numero, T. Magro, M. e P. Monta-
naro, dell’Università di Padova, che hanno sviluppato un progetto di ricerca-intervento
rivolto alle famiglie ed ai docenti delle scuole secondarie di primo grado. L’obiettivo è
quello di individuare strategie e modelli di intervento per
arginare il fenomeno
.
Le scelte scolastico-professionali hanno un notevole impatto nella vita delle persone, in
quanto ciò che si decide influenza il grado di raggiungimento dei propri obiettivi e la
quantità della soddisfazione delle proprie aspettative. L’intervento di Eva Pertoldi ri-
guarda un’indagine condotta nel periodo ottobre 2006 maggio 2007, che aveva l’obietti-
vo di individuare tipologie diverse di decisori, in un campione costituito da studenti di
terza superiore del Nord Est d’Italia.
Il ruolo sempre più centrale dell’individuo, all’interno del processo orientativo e forma-
tivo, ha sensibilmente incrementato il ricorso a pratiche di intervento incentrate sulla
narrazione. A. Laudadio e C. Lolli analizzano, all’interno delle pratiche narrative, le dif-
ferenze e le diverse finalità che possono rappresentare l’autonarrazione e il racconto non
riflessivo.
L’idea di orientamento, nel contesto dell’apprendimento permanente, espressa dal Con-
siglio dell’UE nel 2004, mette la persona al centro del suo ambiente sociale e vede nelle
azioni orientative una risorsa fondamentale per l’accesso ai diritti di cittadinanza. G.
Papponi Morelli analizza la complessità nei processi di integrazione. A suo parere, la si-
tuazione italiana sembra favorire la sperimentazione di soluzioni adeguate alla com-
plessità della società della conoscenza. Chiunque voglia agire in direzione dell’integra-
zione non può che farlo a partire dal basso, ovvero dalla costruzione di reti territoriali
sulla base di accordi tra molti e diversi soggetti autonomi (istituzioni scolastiche, enti lo-
cali, università, imprese, ecc.).
I Centri Territoriali Permanenti (CTP) sono frequentati solitamente da alunni drop out,
da stranieri ed adulti italiani in situazioni di svantaggio. Il CTP per l’istruzione e la for-
mazione in età adulta del 18° Distretto di Trieste risponde anche alle richieste di disoc-
cupati, ex detenuti, persone con disagio psico-sociale. Si tratta di problematiche com-
plesse e differenziate che richiedono dunque
percorsi di orientamento a seconda dell’utenza
a cui si rivolge, poiché ogni tipologia presenta bisogni differenti.
Per queste ragioni, il CTP in
collaborazione col Centro regionale di orientamento di Trieste, ha messo a punto un pro-
getto per rispondere alle esigenze degli adulti italiani in condizioni di svantaggio, per gli
stranieri e per gli adolescenti drop out. In questo articolo, Fabio Spadon e Anna Roia de-
scrivono una prima fase di monitoraggio dell’attività di orientamento che riguarda uno
dei percorsi del progetto rivolto ad utenza adolescente e adulta italiana e straniera.
Negli ultimi anni si sono diffuse, non sempre in modo organico e soddisfacente, pratiche
di orientamento, sia a livello informativo che educativo-formativo e consulenziale, anche
tramite l’avvio di collaborazioni fra il sistema dell’Istruzione superiore e l’Università. G.
Burba apptrofondisce una di queste interazioni sperimentate tra l’Università di Udine e
l’Ist. Superiore di II grado “A. Malignani” che hanno attuato un progetto biennale rela-
tivo alla predittività dei test di autovalutazione.
Tania Russo, basandosi sulla
“teoria del flow
” elaborata dallo psicologo Mihály Csik-
szentmihalyi applicata allo studio degli orientamenti formativi e di lavoro e alla ricerca
sugli stati di benessere in età evolutiva, sviluppa, all’interno dell’ITI di Bolzano, il pro-
getto FSE “Flow’s Choise” per aiutare gli studenti a scoprire, all’interno delle esperien-
ze quotidiane, il proprio
flow, il campo in cui elaborerà identità e autostima e in cui si realiz-
zerà uno stato di ben-essere
.
Nella sezione destinata allo
Spazio Aperto
, A. Facondo riflette sulle problematiche relati-
ve alla relazione con bambini autistici e alle opportunità di maturazione che un sistema
scolastico attrezzato può garantire anche a questi allievi.
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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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